Italian Medical News

Diabete: arrivata in Italia la nuova insulina settimanale

Tempo di lettura: 2 minuti

Da 365 iniezioni l’anno a sole 52. Ufficialmente disponibile in molte regioni italiane la nuova insulina settimanale

Un’unica iniezione a settimana invece di una al giorno. È una vera rivoluzione nel trattamento del diabete, e parte proprio dall’Italia, primo Paese in Europa a offrire l’insulina settimanale disponibile e rimborsabile. Un’importante innovazione che promette di alleggerire la routine di oltre 1,3 milioni di italiani già costretti alle iniezioni giornaliere, e rappresenta una nuova opportunità anche per chi dovrà iniziare la terapia nei prossimi anni. Dopo l’ok dell’Agenzia Italiana del Farmaco, la nuova terapia è già accessibile in molte regioni, rispondendo così al desiderio espresso da più del 90% dei pazienti di ridurre la frequenza delle somministrazioni.

L’insulina, fondamentale per metabolizzare correttamente gli zuccheri, nelle persone con diabete viene prodotta in quantità insufficiente o assente, con conseguenze dannose per cuore, reni, occhi e sistema nervoso. La somministrazione di insulina compensa la carenza ma il ritardo nell’avvio della terapia riguarda ancora un paziente su tre. Inoltre, non tutti seguono con continuità le indicazioni riguardo alla posologia. Passare da 365 a 52 iniezioni l’anno favorisce la continuità nel seguire le terapie prescritte ma favorisce anche l’inizio di nuove terapie. Di conseguenza diminuisce le complicanze collegate al diabete. Ma ha anche un effetto positivo sull’ambiente perché riduce anche la produzione di rifiuti sanitari.

“Un progresso concreto – ha affermato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmatoche testimonia l’efficacia della collaborazione tra istituzioni, industria e comunità scientifica”.

“Si tratta della prima grande innovazione terapeutica nel diabete da oltre un secolo” – ha dichiarato in maniera entusiasta Riccardo Candido, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi.

“La comunità scientifica ha accolto con grande entusiasmo questa novità” – spiega Raffaella Buzzetti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid). “Adesso però – conclude – bisogna garantire un accesso equo e veloce a vantaggio di tutte le persone affette da diabete”.

Potrebbe interessare anche Diabete, ipertensione e HIV: gli uomini rischiano più delle donne

insulina

Exit mobile version