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Esiste una proteina che unisce il cervello, cuore e reni

Tempo di lettura: 2 minuti

La proteina in questione è l’endotelina: la sua eccessiva produzione è collegata allo sviluppo di diverse malattie, tra cui ipertensione e insufficienza renale cronica

Il cervello, il cuore e i reni sono connessi da una sottile trama, rappresentata dalla presenza di una proteina fondamentale: l’endotelina. Questa sostanza gioca un ruolo chiave nel modulare le funzioni dei vasi sanguigni e nel regolare il tono del muscolo liscio che li avvolge. La produzione eccessiva di endotelina è associata allo sviluppo di varie patologie, tra cui ipertensione e insufficienza renale cronica.

Recenti indagini mettono in luce il coinvolgimento di molecole attivatrici dei recettori dell’endotelina, le quali hanno un impatto significativo su diversi aspetti del sistema nervoso. Questo fenomeno si traduce in benefici tangibili anche per coloro che hanno affrontato un ictus. Parallelamente, l’opportunità di regolare tale effetto mediante l’uso di farmaci sta dando impulso a una vasta area di ricerca, estendendosi persino alla cura della calvizie e dei disturbi del sonno. Questi argomenti sono stati al centro delle discussioni durante la diciottesima edizione della ‘Conferenza internazionale sull’Endotelina ET-18’, evento co-organizzato a Roma dalla Fondazione Menarini. “I ricercatori di tutto il mondo – spiega il professor Carmine Cardillo, presidente del congresso – stanno facendo progressi significativi nello studio di questa proteina chiave”.

Una proteina collegata a diverse funzioni

L’endotelina e i suoi recettori sono diffusamente distribuiti nel sistema nervoso. Ricerche recenti hanno evidenziato che gli agonisti dell’endotelina, che amplificano l’azione dei recettori, hanno un impatto sulla vitalità dei neuroni e svolgono un ruolo cruciale in processi come la risposta al danno cerebrale, offrendo una protezione contro gli effetti dannosi dell’ictus. Questo complesso sistema non solo è fondamentale per la comprensione delle malattie renali, ma si sta rivelando coinvolto anche in fenomeni come la precoce caduta dei capelli.

“Alcune ricerche – spiega Cardillo – hanno dimostrato che l’endotelina può essere presente nel cuoio capelluto di persone con calvizie in quantità maggiori. Ma per comprendere la relazione esatta sono necessarie ulteriori ricerche. Mentre per la regolazione del ciclo sonno-veglia si sta esplorando il potenziale utilizzo di farmaci che modulano l’attività dell’endotelina per migliorare la qualità del sonno nei pazienti con disturbi. Ma è ancora presto per capire se potranno servire a mettere a punto nuove terapie”.

Durante il congresso, particolare rilevanza è stata attribuita al contributo di questa proteina nell’ambito delle malattie autoimmuni, dell’obesità, della gestosi e del tumore dell’ovaio. “Trentacinque anni dopo la scoperta e dopo oltre 34.000 studi scientifici pubblicati, l’endotelina resta ancora un’affascinante campo da esplorare”ha affermato il professor Masashi Yanagisawa, scopritore dell’endotelina nel 1988.

Fonte.

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