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L’IA per diagnosticare l’infarto: un futuro non troppo lontano

Tempo di lettura: 2 minuti

Sviluppato dall’Università di Seul un modello di Intelligenza Artificiale che riesce nella diagnosi automatica dell’infarto. Ecco come

La pervasività dell’Intelligenza Artificiale nel campo medico si sta manifestando in modo sempre più evidente. Un esempio tangibile proviene dall’Università di Seul, dove è stato sviluppato un modello di IA in grado di superare gli esperti cardiologi nella diagnosi dell’infarto. Utilizzando un Ecg standard, questo algoritmo è attualmente sottoposto a una fase di test su più di 100 pazienti, dimostrando un’accuratezza straordinaria del 98,7% nell’identificare infarti miocardici gravi di tipo Stemi. Ciò non solo sottolinea il potenziale rivoluzionario della tecnologia, ma evidenzia anche la sua capacità di rilevare diagnosi erronee di infarto.

“Quando un paziente con dolore toracico attiva il sistema dell’emergenza 118, è di fondamentale importanza effettuare un Ecg entro 10 minuti dal primo contatto medico per identificare soprattutto i soggetti con infarto grave, chiamato Stemi e provocato da una occlusione coronarica completa, che beneficiano di un’angioplastica e uno stent urgente”spiega Ciro Indolfi, past-president della Sic e leader italiano dello studio sull’IA nei pazienti con sindromi coronarica acuta.

“Nei pazienti con infarto Stemi – prosegue l’esperto – ogni minuto conta e la possibilità di una diagnosi tempestiva consentirà in futuro di ridurre ulteriormente l’impatto delle malattie cardiovascolari, prima causa di morte in Italia sia nell’uomo che nella donna. Il modello di intelligenza artificiale che stiamo testando ha la possibilità di avere informazioni aggiuntive non evidenziabili dall’occhio umano, come la funzione del ventricolo sinistro, il ritmo cardiaco o la presenza di un versamento pericardico partendo da un semplice Ecg. La possibilità di velocizzare l’accesso nel laboratorio di emodinamica, grazie al ricorso all’IA, significherà salvare vite umane. Basterà fotografare con uno smartphone l’Ecg di un paziente con dolore toracico per ottenere la diagnosi di infarto e la sua gravità”.

L’IA non sostituirà il medico

“In futuro saranno disponibili sistemi sempre più sofisticati di IA che entreranno nel mondo della cardiologia afferma Pasquale Perrone Filardi, presidente Sic e direttore della scuola di specializzazione dell’Università Federico II di Napoli – L’IA non sostituirà il medico, ma il cardiologo digitale supererà quello che non usa l’Intelligenza Artificiale che consente diagnosi più precise con un trattamento mirato e più efficace”.

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