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2 geni possono aumentare il rischio di obesità fino a 6 volte

Tempo di lettura: 2 minuti

Uno studio dell’Università di Cambridge ha identificato alcune mutazioni nei geni BSN e APBA1 capaci di aumentare il rischio di sviluppare obesità solo in età adulta

Uno studio condotto da un team di esperti dell’Università di Cambridge ha scoperto due geni che possono aumentare fino a sei volte il rischio di obesità. Nello specifico alcune mutazioni dei geni BSN e APBA1 aumenterebbero il rischio di sviluppare l’obesità solo ed esclusivamente in età adulta. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista ‘Nature Genetics’.

I ricercatori hanno utilizzato i dati della Biobanca britannica relativi a oltre 500.000 individui. Hanno scoperto che le varianti genetiche di BSN (noto anche come Bassoon), che interessano 1 adulto su 6.500, possono aumentare il rischio di obesità fino a sei volte e sono anche associate a un aumento del rischio di malattia epatica (fegato grasso) non alcolica e di diabete di tipo 2. A differenza dei geni precedentemente identificati, le varianti in BSN e APBA1 non sono associate all’obesità infantile. Per questo i ricercatori credono di aver scoperto un nuovo meccanismo biologico per la patologia, diverso da quelli già noti e collegati a altri geni dell’obesità precedentemente identificati.

“Questi risultati rappresentano un altro esempio del potere degli studi genetici su larga scala nel migliorare la nostra comprensione delle basi biologiche della malattia” ha dichiarato John Perry, tra i principali autori dello studio. “Le varianti genetiche che identifichiamo in BSN – ha proseguito l’esperto – conferiscono alcuni degli effetti più grandi sull’obesità, sul diabete di tipo 2 e sul fegato grasso osservati fino ad oggi e mettono in luce un nuovo meccanismo biologico che regola il controllo dell’appetito“.   

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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