Lo studio PURPOSE 2 ha dimostrato che un particolare inibitore del capside inibisce l’infezione da HIV
Il 96% delle persone trattate con lenacapavir, un inibitore del capside somministrato per via sottocutanea, ha mostrato un’efficace inibizione dell’infezione da HIV nello studio PURPOSE 2. Oltre al comunicato ufficiale rilasciato dall’azienda farmaceutica, la notizia è stata recentemente condivisa anche da AVAC, un’organizzazione no-profit internazionale che promuove la ricerca equa di un vaccino preventivo per l’HIV. I risultati dello studio sono apparsi recentemente sul New England Journal of Medicine.
AVAC ha accolto positivamente i risultati rivoluzionari dello studio PURPOSE 2, che ha valutato l’uso di lenacapavir per la PrEP nella prevenzione dell’HIV. I dati dello studio sono stati confrontati con quelli del gruppo che assumeva Truvada ed emtricitabina per via orale, con un coefficiente inibitorio dell’infezione dell’89%. Lo studio ha coinvolto 3.200 partecipanti, tra cui uomini cisgender, uomini transgender, donne transgender e persone non binarie con rapporti sessuali con partner assegnati maschi alla nascita. Durante lo studio si sono verificate solo due infezioni da HIV.
Il comitato indipendente di monitoraggio dei dati e della sicurezza (DSMB), dopo aver esaminato i risultati, ha interrotto la sperimentazione, evidenziando la netta superiorità del lenacapavir rispetto al placebo. In seguito, l’azienda produttrice ha deciso di offrire il farmaco anche alle persone del gruppo di controllo, inizialmente trattate con altri farmaci.
Il lenacapavir rivoluziona l’approccio alla prevenzione dell’HIV
Oltre all’efficacia dimostrata, il regime di lenacapavir è risultato ben tollerato, con una riduzione dell’incidenza dell’HIV del 96% rispetto a quella prevista e dell’89% rispetto alla PrEP orale. Questi risultati confermano quanto emerso dallo studio PURPOSE 1, pubblicato all’inizio dell’anno, che aveva evidenziato un’efficacia del 100% del lenacapavir tra le donne cisgender in Sudafrica e Uganda. Risultati davvero formidabili.
Oltre alla modalità che offre una sottocutanea semestrale, il lenacapavir trasforma il modo in cui avviene la prevenzione dell’HIV alle persone che ne hanno più bisogno e offre un regime più facile da seguire e un minor carico di lavoro per i sistemi sanitari che sono oltre al limite delle risorse. Si concretizza così la previsione di Anthony Fauci, che alla fine del suo incarico al NIH aveva affermato che, anche senza un vaccino, presto si sarebbe arrivati a strumenti sufficienti per arrivare a zero casi di AIDS nel mondo e raggiungere gli obiettivi sociali fissati dalle Nazioni Unite per il 2030. Resta solo da garantirne un’applicazione equa.
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