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Cancro al seno: attenzione al fattore obesità

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Secondo un recente studio, la vitamina D si concentra nel grasso mammario aumentando significativamente gli estrogeni

L’obesità è un problema sempre più presente dei nostri giorni. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità il numero di bambini e adolescenti obesi tra i 5 e i 19 anni nel mondo è aumentato di 10 volte negli ultimi 40 anni. Attualmente in Europa il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 è in sovrappeso o obeso. In Italia la situazione non è migliore: il 43% degli adulti ha un eccesso ponderale, con punte del 49% in Puglia. L’obesità aumenta il rischio di molte malattie non trasmissibili, inclusi tumori, malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2 e malattie respiratorie cronice. Secondo un nuovissimo studio italiano, sarebbe un fattore di rischio importante anche per il cancro al seno.

La patogenesi di molte patologie (come quelle menzionate prima) nel soggetto obeso è condiviso con la riduzione della vitamina D, ormone fondamentale per la salute dell’osso e non solo, che si riscontra frequentemente nel soggetto obeso e che a sua volta può essere concausa di alcune patologie associate all’obesità come infertilità maschile e cancro al seno. Il gruppo di ricerca dell’Azienda Ospedale dell’Università di Padova ha scoperto che il tessuto adiposo nel paziente obeso cattura la vitamina D circolante nel sangue, che, accumulata nel grasso, non viene più liberata, portando quindi a una pseudo-ipovitaminosi D. Il tutto si traduce in una iper-vitaminosi del tessuto adiposo.

I ricercatori hanno calcolato che nel grasso del soggetto obeso è accumulato l’equivalente di vitamina D che normalmente è somministrata in 2000 giorni di trattamento raccomandato. Per la prima volta è stato quindi dimostrato che l’accumulo di vitamina D nel tessuto adiposo del soggetto obeso altera la funzione dell’adipocita inducendo una maggior espressione e attività dell’enzima aromatasi. A sua volta, tale enzima trasforma il testosterone in estrogeno, determinando quindi una condizione di iper-estrogenismo.

Il collegamento con il cancro al seno

Il tutto ha delle conseguenze nella donna. Infatti il gruppo di ricerca, studiando il cancro al seno, ha evidenziato che l’aumento della vitamina D nel tessuto adiposo peri-tumorale si associa ad un’elevata espressione dell’enzima aromatasi nelle donne obese. Si verifica così una maggiore concentrazione di estrogeni, coinvolti nella proliferazione tumorale

“In conclusione – spiegano i ricercatori – gli studi presentati dalla nostra equipe evidenziano nell’obeso una contraddizione tra ridotti livelli plasmatici di vitamina D ed elevate concentrazioni della stessa nel tessuto adiposo. Abbiamo dimostrato che questo fenomeno altera il funzionamento delle cellule adipose con conseguenze cliniche come il rischio oncologico nella dona. Pertanto il trattamento dell’ipovitaminosi D nell’obesità dovrebbe prevedere in primo luogo il dimagrimento e l’attività fisica”.

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cancro al seno
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