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Ecco perché quasi la metà delle morti per cancro è prevenibile

Tempo di lettura: 3 minuti

Secondo un recente studio pubblicato su ‘The Lancet’ quasi il 50% dei decessi per il cancro in tutto il mondo è causato da fattori di rischio prevenibili. Su tutti fumo e alcol

Quasi il 50% delle morti per il cancro in tutto il mondo scaturisce da fattori di rischio prevenibili. In primis, il fumo e l’alcol, come confermato dal più grande studio recente sul legame tra il carico di cancro e i fattori di rischio. Il lavoro, che ha visto la collaborazione di numerosissimi esperti di tutto il globo, si è basato principalmente sui risultati del ‘Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) to inform cancer control planning efforts globally’, una ricerca statistica globale, relativa, appunto, al rapporto tra il cancro e i fattori di rischio. Lo studio è stato pubblicato sulla nota rivista ‘The Lancet’ lo scorso 20 agosto. (Qui l’estratto originale). 

I ricercatori, utilizzando le stime dei casi di cancro e dei decessi provenienti da più di 200 Paesi, hanno scoperto che i fattori di rischio evitabili erano responsabili di quasi 4,5 milioni di morti, solo nel 2019. Questo ha rappresentato più del 44% delle morti globali di cancro in quell’anno. I maggiori contributori alla patologia sono stati il fumo, l’alcol e un alto indice di massa corporea (BMI), il quale può essere indicativo di obesità. I risultati, confermano ampiamente studi precedenti ed evidenziano come la riduzione dell’esposizione a questi fattori di rischio potrebbe contribuire a prevenire una parte sostanziale dei tumori, come confermato anche da Rudolf Kaaks, noto studioso e oncologo presso il German Cancer Center di Heidelberg e co-autore dello studio. “Non fumare, non diventare sovrappeso e non bere troppo alcol”– afferma Kaaks. 

“Nel 2019, la metà di tutti i decessi maschili per il cancro, e più di un terzo delle donne, era dovuta fattori di rischio prevenibili”


“Il vero numero di casi di cancro e decessi in tutto il mondo è difficile da definire – afferma Justin Lang, co-autore della ricerca e epidemiologo presso l’Agenzia di Sanità Pubblica del Canada. Questo perché alcuni paesi non registrano tutti i dati relativi al cancro e ai decessi che comporta”. Per superare questo problema, Lang e colleghi hanno utilizzato i dati di uno studio sulla morte e l’invalidità di oltre 350 malattie in 204 paesi diversi. Sulla base di questi dati, hanno dunque stimato l’impatto di 34 fattori di rischio sulla cattiva salute e sui decessi dovuti a 23 tipi di cancro

Risultato? Nel 2019, la metà di tutti i decessi maschili per il cancro, e più di un terzo delle morti femminili per la stessa patologia, sono dovuti a fattori di rischio prevenibili. Tra questi, ovviamente l’uso di tabacco e alcol, ma anche diete malsane, sesso non sicuro, e l’esposizione sul posto di lavoro a prodotti nocivi, come l’amianto. Inoltre, dal 2010 al 2019, i decessi per cancro causati da questi fattori di rischio sono aumentati di circa il 20%, con l’eccesso di peso che rappresenta la maggiore percentuale di aumento. 

L’importanza della politica


“Questi risultati, in combinazione con le conoscenze locali, possono essere utili per i politici nel determinare le scelte, relative ai fattori di rischio, da indirizzare negli sforzi di pianificazione del controllo del cancro”. Queste le parole della studiosa, e co-autrice della ricerca, Kelly Compton. Anche Lisa Force, altra figura di spicco del lavoro, ha rilasciato pareri relativi all’importanza delle scelte politiche in merito al tema in questione. “Le politiche senza fumo, l’aumento delle tasse sul tabacco e i divieti di pubblicità si sono dimostrate efficaci nel ridurre l’esposizione al fumo. Sforzi simili sono raccomandati per contribuire a ridurre anche l’eccesso di alcol” – afferma la studiosa. 

La ricerca non si ferma qui


Lo studio non ha incluso altri fattori di rischio noti per il cancro. Tra questi, ad esempio, l’esposizione alle radiazioni ultraviolette o una serie di infezioni che potrebbero essere associate al cancro. Ma, Jonathan Kocarnik, altro esponente importante del lavoro, ha affermato come “Il team potrebbe includere ulteriori fattori di rischio in futuri studi”. Di certo, grande attenzione sarà dedicata agli effetti della pandemia sui casi e sui decessi del cancro. Ad esempio, uno studio del 2020 ha stimato che, entro il 2025, ci saranno più di 3.000 decessi evitabili per cancro, solo in Inghilterra, a causa di ritardi diagnostici dovuti al Covid. 

“In alcune aree – spiega Kocarnik – la pandemia potrebbe aver cambiato l’esposizione delle persone a determinati fattori di rischio. Ad esempio, l’esposizione sul posto di lavoro a prodotti nocivi dovrebbe essere nettamente diminuita. Tuttavia – conclude – per comprende i cambiamenti potenziali nelle esposizioni ai fattori di rischio e in generale il loro impatto sul carico di cancro in futuro, ci vorranno molti anni di studio e analisi“.

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