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Diabete: la grande minaccia dei cibi ultra-processati

Tempo di lettura: 2 minuti

Ricerca italiana dimostra che il consumo di cibi ultra-processati aumenta il rischio di morte per persone con diabete di tipo 2, indipendentemente dalla qualità nutrizionale di una dieta attenta e salutare

Le persone cui viene diagnosticato il diabete di tipo 2 devono prestare attenzione non solo alle calorie e ai nutrienti presenti negli alimenti, ma anche al grado di lavorazione degli stessi. Infatti, una dieta sana da sola non è sufficiente. La ricerca condotta dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, pubblicata sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, ha evidenziato che i prodotti definiti come ‘ultra-processati’ sono associati a un significativo aumento del rischio di mortalità, sia per malattie cardiovascolari che per altre cause. Pertanto, è importante considerare attentamente il tipo di alimenti consumati per mantenere uno stile di vita sano e ridurre i rischi legati al diabete di tipo 2.

Cosa sono gli alimenti ultra-processati

Gli alimenti ultra-processati sono prodotti che hanno subito processi di trasformazione intensi, spesso utilizzando sostanze che raramente o mai vengono impiegate in cucina, come proteine idrolizzate, maltodestrine e grassi idrogenati. Questi alimenti contengono inoltre una serie di additivi, come coloranti, conservanti, antiossidanti, anti-agglomeranti, esaltatori di sapidità ed edulcoranti. L’obiettivo principale di tali additivi non è migliorare le proprietà nutrizionali degli alimenti, ma piuttosto accentuarne il sapore, l’aspetto e prolungarne la durata.

Esempi comuni di alimenti ultra-processati includono snack confezionati, bevande gassate e zuccherate, pasti pronti per il consumo e cibi fast-food. Tuttavia, è da notare che questa categoria di alimenti non si limita solo a quelli evidenti, ma può estendersi anche a cibi ‘insospettabili’ come yogurt alla frutta, cereali per la colazione, cracker e molti sostituti vegetali della carne. Il livello di lavorazione di un alimento rappresenta quindi una caratteristica da tenere in considerazione quando si cerca di seguire una dieta sana e bilanciata.

I commenti degli autori

La ricerca italiana ha preso in esame 1.066 partecipanti che al momento dell’ingresso nello studio erano affetti da diabete di tipo 2. “Esaminando l’evoluzione della loro salute nel corso di 12 anni – spiega Marialaura Bonaccio, primo autore dello studio – è stato possibile evidenziare che una alimentazione ricca di alimenti ultra-processati esponeva le persone con diabete ad una ridotta sopravvivenza. Quelle che riportavano un consumo più elevato di cibi ultra-processati mostravano un rischio di mortalità per ogni causa del 60% più alto, rispetto ai pazienti che consumavano questi prodotti in quantità minore. Il rischio di mortalità – conclude Bonaccio – per malattie cardiovascolari, che sono già frequenti nella popolazione con diabete, aumentava più del doppio”.

“Uno dei risultati più interessanti di questo studio – aggiunge Licia Iacoviello, co-autrice della ricerca – è che l’aumento di rischio legato ai cibi ultra-processati si osserva anche se si è scrupolosamente attenti a ciò che si mangia. Ad esempio, una persona con diabete sceglie generalmente cibi salutari tipici della dieta mediterranea. Ma se nella sua alimentazione sono presenti anche molti cibi sottoposti a lavorazione, i vantaggi si annullano, con un evidente aumento di rischio per la salute”. 

Fonte.

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