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Il DNA protegge le donne da autismo e schizofrenia

Tempo di lettura: 2 minuti

Per una questione genetica le donne sono decisamente più resilienti dinanzi a disturbi come autismo e schizofrenia. Ne parla un nuovo studio condotto dal Broad Institute of Harvard e Mit a Cambridge

Affinché una donna sviluppi schizofrenia, disturbo bipolare o un disturbo dello spettro autistico è necessario un “peso genetico” maggiore rispetto a un uomo. Le donne, infatti, sono biologicamente più protette contro queste patologie, una questione di genetica. In altre parole il DNA le protegge. Il tutto emerge da uno studio condotto da un team guidato dalla professoressa Yan Xia del Broad Institute di Harvard e MIT a Cambridge, Massachusetts (USA). Il gruppo di lavoro ha pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista Science Translational Medicine. L’indagine ha esaminato 2.160 cervelli donati post mortem, permettendo agli scienziati di osservare direttamente le differenze fisiche tra maschi e femmine.

Queste ultime, commentano i ricercatori statunitensi, sono più resilienti dinanzi a disturbi come l’autismo e necessitano di più forme avverse a livello biologico e ambientale, o di esperienze di vita, per manifestarne i sintomi. Le differenze tra i sessi sono piuttosto comuni in psichiatria e includono la prevalenza, l’età di esordio, la risposta ai farmaci antipsicotici. E queste differenze hanno implicazioni per la diagnosi e la terapia. Per esempio, i disturbi dello spettro autistico compaiono di più nel sesso maschile, con un rapporto di 4 a 1, le ragazze tuttavia presentano sintomi più gravi. Anche la schizofrenia colpisce di più i ragazzi, con un rapporto di 1,7 a 1, e sono i maschi ad avere un esordio più precoce e più pesante. Nel caso del disturbo bipolare non ci sono grandi differenze nella prevalenza, ma le donne tendono ad avere un esordio più tardivo e sintomi più acuti.

I ricercatori di Cambridge hanno avuto a disposizione del tessuto corticale prefrontale di 593 individui con la schizofrenia, 253 con disturbo bipolare, 82 con autismo e in più 1.232 cervelli di individui senza una storia di disturbi psichiatrici come gruppo di controllo. Fra queste patologie, la maggiore differenza tra i due sessi è apparsa nel caso dell’autismo, un campo in cui maggiore è anche la diversità nella prevalenza. Come controprova, Xia e i colleghi hanno, poi, analizzato campioni di cervello post mortem di individui malati di depressione maggiore, che è un po’ più diffusa tra le donne. E stavolta si è visto che erano i maschi ad avere maggiori differenze nell’espressione genica.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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