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La dieta mediterranea è un farmaco naturale per la salute

Tempo di lettura: 4 minuti

Le evidenze scientifiche sui grandissimi benefici della dieta mediterranea sono sempre più numerose. Per definire gli standard della sua definizione e delle sue varie applicazioni sono state elaborate le prime Linee guida

La dieta mediterranea può essere considerata un vero e proprio farmaco, ma per chi? In quali circostanze e con quali modalità? Le evidenze scientifiche a sostegno dei benefici della dieta mediterranea (DM) sono ormai così solide da giustificarne la raccomandazione in diversi ambiti clinici e per numerose patologie, con un impatto significativo sulla prevenzione, la terapia, l’assistenza e la riabilitazione.

Per definire con precisione i criteri della sua applicazione e le sue possibili declinazioni, sono state sviluppate le prime Linee guida, promosse dalla Fondazione Dieta Mediterranea, dalla Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE) e dalla Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), con il supporto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Lo stesso ISS ne ha dato comunicazione in un aggiornamento pubblicato sul proprio sito web.

Le linee guida sono il risultato di approfondite analisi scientifiche

Il documento affronta dieci quesiti chiave, che spaziano dall’efficacia della dieta mediterranea (DM) nella riduzione della mortalità fino alla sua sostenibilità. Realizzato con il contributo di oltre venti società scientifiche nazionali e stakeholder, come spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è il frutto di un’approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti. Il risultato è un insieme di oltre cinquanta raccomandazioni che valutano l’impatto della dieta mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell’anziano, malattie autoimmuni e patologie legate alla gravidanza, fornendo anche un’indicazione sulla solidità delle evidenze scientifiche disponibili.

Sono stati inoltre elaborati quesiti specifici per chiarire la definizione attuale della dieta mediterranea e i suoi benefici economici. Il documento è rivolto a tutti i professionisti sanitari e sociali impegnati nella promozione e nell’applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione, indipendentemente dal contesto di cura e assistenza. Le raccomandazioni incluse si indirizzano anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative, sottolineando il ruolo della dieta mediterranea nelle strategie di salute pubblica.

Parola agli esperti

“Le linee guida sulla dieta mediterranea mirano a promuovere uno stile di vita sano, basato sull’equilibrio nutrizionale e sulla sostenibilità ambientale” – commenta Marco Silano, esperto dell’Iss.Le raccomandazioni alimentari – prosegue – sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della dieta mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta”.

“La dieta mediterranea non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall’Unesco come bene immateriale dell’umanità” – Aggiunge Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences. “Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica“.

Alimenti di origine vegetale e uso dell’olio d’oliva

La dieta mediterranea, come descritta nel documento, non è soltanto un regime alimentare, ma un vero e proprio stile di vita sano e sostenibile, sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Le sue origini risalgono agli studi pionieristici di Ancel Keys e, nel tempo, ha assunto diverse definizioni e rappresentazioni attraverso varie piramidi alimentari. Caratterizzata da un elevato consumo di alimenti di origine vegetale (come verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali e frutta a guscio) e dall’uso predominante dell’olio d’oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi, la dieta mediterranea va oltre la semplice nutrizione.

Essa include scelte alimentari consapevoli, come il consumo di prodotti stagionali, a chilometro zero e provenienti da filiere corte, oltre a promuovere uno stile di vita che comprende attività fisica regolare, riposo adeguato, convivialità e socialità. Incarnando il concetto di ‘vivere mediterraneo’, valorizza principi come ospitalità, senso di comunità, dialogo interculturale e rispetto della diversità. La definizione operativa proposta nelle linee guida evidenzia inoltre l’importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando invece carne rossa e dolci.

I diversi benefici della dieta mediterranea

La dieta mediterranea si distingue per i suoi numerosi benefici documentati in diversi ambiti della salute. In ambito cardiovascolare, è associata a una riduzione dell’incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, oltre a diminuire l’infiammazione cronica e la mortalità per cause cardiovascolari. Per quanto riguarda le patologie oncologiche, il suo elevato apporto di fibre, antiossidanti e grassi sani esercita un effetto protettivo, riducendo il rischio di tumori come quelli al colon-retto, alla mammella, al fegato, allo stomaco e al polmone. Anche nel contesto del diabete e delle patologie metaboliche, la dieta mediterranea si dimostra efficace nel migliorare il controllo glicemico, riducendo il rischio di diabete di tipo 2 e contrastando la resistenza all’insulina.

Il suo ruolo nella gestione del peso è altrettanto significativo, contribuendo a prevenire obesità e sovrappeso attraverso la riduzione dell’accumulo di grasso viscerale e il miglioramento del profilo lipidico. Sul piano neurocognitivo, favorisce la protezione contro malattie come Alzheimer e Parkinson e riduce il rischio di depressione, grazie alla ricchezza di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali. L’effetto positivo si estende anche alla salute ossea, con un minor rischio di osteoporosi e fratture dovuto all’apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti, mentre sul piano muscolare aiuta a contrastare la sarcopenia, preservando la massa muscolare e migliorando la forza fisica negli anziani.

Nei pazienti con artrosi, il consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea è associato a un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare, grazie alle proprietà antinfiammatorie dell’olio d’oliva e degli acidi grassi polinsaturi. Infine, in ambito materno-infantile, un’adeguata aderenza alla dieta mediterranea durante la gravidanza si correla a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale, confermando il suo ruolo centrale nella promozione della salute in tutte le fasi della vita.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità

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