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Trovate microplastiche nei tessuti del cuore umano

Tempo di lettura: 2 minuti

Secondo gli autori della scoperta, le microplastiche sarebbero state introdotte, in modo inaspettato, durante procedure di chirurgie cardiache

Gli esperti di tutto il mondo, ormai, trovano le microplastiche ovunque le cerchino: cibo, acqua, aria e alcune parti del corpo umano. Addirittura sono state appena trovate microplastiche nei tessuti del cuore. Più precisamente, in uno studio pilota su persone che hanno subito un intervento chirurgico al cuore, i ricercatori dell‘Environmental Science & Technology dell’American Chemical Society riferiscono di aver trovato microplastiche in molti tessuti cardiaci. Le microplastiche sarebbero state introdotte, in modo inaspettato, durante le procedure chirurgiche cardiache.

Le microplastiche sono frammenti di plastica larghi meno di 5 millimetri o delle dimensioni di una gomma da matita. La ricerca è stata finanziata dalla National Natural Science Foundation of China e dalla Beijing Natural Science Foundation. Essa ha analizzato i tessuti di 15 pazienti sottoposti a interventi al cuore andando a considerare in un esperimento pilota i campioni provenienti da differenti sezioni dell’organo, valutando in alcuni casi anche il sangue venoso prelevato prima e dopo l’operazione.

I dettagli dello studio

Il team ha analizzato i campioni con imaging laser a infrarossi diretti. Ha dunque identificato particelle costituite da otto tipi di plastica, tra cui polietilene tereftalato, cloruro di polivinile e poli (metilmetacrilato). Questa tecnica ha rilevato decine di migliaia di singoli pezzi di microplastica nella maggior parte dei campioni di tessuto. C’è da dire che le quantità e i materiali variassero tra i partecipanti. Tutti i campioni di sangue contenevano anche particelle di plastica, ma dopo l’intervento chirurgico la loro dimensione media è diminuita e le particelle provenivano da tipi di plastica più diversi.

Sebbene lo studio abbia avuto un numero limitato di partecipanti, i ricercatori affermano di aver fornito prove preliminari che varie microplastiche possono accumularsi e persistere nel cuore e nei suoi tessuti più interni. Ed aggiungono che i risultati mostrano come “le procedure mediche invasive siano una via trascurata di esposizione alle microplastiche. Forniscono un accesso diretto al flusso sanguigno e ai tessuti interni“. Ora però sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno gli effetti delle microplastiche sul sistema cardiovascolare di una persona e la loro prognosi dopo un intervento chirurgico al cuore, concludono i ricercatori.

Fonte.

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