Nuovo appuntamento con ‘Conoscere l’Oncologia’, il format dedicato agli approfondimenti oncologici. In questo incontro andiamo ad esplorare tutte le novità sui tumori testa-collo insieme al Dott. Andrea Pietro Sponghini
‘Conoscere l’Oncologia’ è il format di Italian Medical News dedicato agli approfondimenti oncologici. In quest’appuntamento tratteremo le novità e le prospettive di un gruppo di patologie oncologiche che rappresentano circa il 10-12% di tutti i tumori maligni negli uomini e il 4-5% nelle donne: I tumori testa-collo. Lo faremo intervistando un esperto del settore ed un nome ormai noto ai lettori di Italian Medical News: il Dott. Pietro Andrea Sponghini – Responsabile degenza della S.C.D.U. di Oncologia presso l’A.O.U. ‘Maggiore della Carità’ di Novara.
Una fase storica sempre più promettente
Dottore, quali sono gli sviluppi recenti e le prospettive future in tema di tumori testa-collo?
“Le neoplasie testa-collo costituiscono un mondo variegato. Non ci riferiamo a una singola tipologia di tumore, ma includiamo neoplasie del rinofaringe, patologie del cavo orale e tumori più rari come quelli delle ghiandole salivari. Questo panorama è quindi molto complesso. I tumori testa-collo occupano il 9° posto in termini di diffusione tra tutte le tipologie di cancro che colpiscono l’uomo.”
“C’è stato un notevole cambiamento nell’ultimo anno per i tumori della testa e del collo, grazie all’innovazione di alcuni farmaci, portandoci in una fase storica sempre più promettente. Tra gli ambiti di ricerca internazionale più rilevanti, emergono le Proteine Inibitrici dell’Apoptosi (IAP), con lo sviluppo di farmaci come xevinapant, attualmente in fase di completamento dello studio di fase III. Questo progresso potrebbe introdurre una molecola che agisce in un sistema diverso, integrandosi con l’approccio tradizionale basato sull’uso di platino e radioterapie.”.
“Parliamo quindi soprattutto di pazienti con una malattia loco-regionale e dunque curabile. Per la prima volta dopo anni ci sarebbe un cambiamento radicale attraverso l’utilizzo di un farmaco, xevinapant appunto, che è orale e dunque anche caratterizzato da una comodità di somministrazione. In sostanza, xevinapant combinato con platino e con le radioterapie consente una maggiore risposta dei trattamenti. Si tratta di una delle più promettenti terapie che abbiamo a nostra disposizione, nel breve termine, contro i tumori testa-collo”.
Diagnosi sempre più precise
Parlando invece di diagnosi, in che modo le nuove tecnologie diagnostiche stanno influenzando la diagnosi precoce dei tumori testa-collo?
“È evidente che una diagnosi precoce è più difficile per le neoplasie testa-collo, poiché una parte dei pazienti (non tutti) ha uno stile di vita e un approccio alle problematiche di salute particolare. Questi tumori sono spesso associati all’abuso di fumo e alcol, e non sempre il paziente riesce a individuare la patologia in anticipo. Inoltre, molti sintomi iniziali sono sfumati, rendendo difficile un riconoscimento precoce della neoplasia. Negli ultimi anni, le tecnologie diagnostiche sono notevolmente migliorate e raffinate. Oggi è naturale per noi utilizzare la TAC con contrasto e la risonanza magnetica per la stadiazione in alcuni casi, e la PET per la valutazione stadia o di controllo in altri. Queste metodiche hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione diagnostica per i tumori testa-collo.”
La rivoluzione dell’immunoterapia
Che ruolo ha l’immunoterapia nei tumori testa-collo?
“L’immunoterapia, insieme alle target therapy, ha rappresentato una vera rivoluzione in oncologia. Per quanto riguarda i tumori testa-collo, l’immunoterapia è diventata la terapia gold standard, anche in prima linea, per quei pazienti che esprimono un valore di CPS (Combined Positive Score) sufficiente per legare i farmaci immunoterapici. Sebbene non abbiamo ancora risolto definitivamente il problema, queste nuove terapie hanno portato a nuove risposte e, soprattutto, a nuove sopravvivenze. Numerosi pazienti, sia in prima che in seconda linea, possono beneficiare di questi farmaci, mostrando grandi risposte e, in alcuni casi, raggiungendo la guarigione. Pertanto, possiamo affermare che il panorama terapeutico per questa neoplasia è notevolmente cambiato grazie all’immunoterapia.”
Rimanendo in tema di immunoterapia ci sono degli studi in atto, o comunque recenti, potenzialmente utili per futuri trattamenti?
“Proseguendo il discorso precedente, negli ultimi anni sono stati compiuti molti tentativi di combinazione, che hanno visto protagoniste l’immunoterapia, la chemioterapia e i farmaci mirati, cercando di integrare la target therapy con l’immunoterapia stessa. Tuttavia, in Italia, non sono ancora disponibili nuovi farmaci di uso comune, poiché alcuni studi non hanno prodotto i risultati attesi, nonostante fossero ben progettati. D’altro canto, anche per i tumori testa-collo, si sta iniziando a vedere una sequenza di terapie: quando una terapia fallisce, il paziente può passare a un’altra. Per chiarire, penso ad esempio all’importanza del cetuximab, spesso utilizzato in combinazione con un farmaco taxano, per ottenere risposte sia nei pazienti in progressione da altre linee terapeutiche precedenti sia nei pazienti in prima linea, se appropriato. Possiamo quindi affermare che abbiamo finalmente la possibilità di offrire più opzioni terapeutiche ai nostri pazienti affetti da tumori testa-collo.“
L’Intelligenza Artificiale: presente ma soprattutto futuro
Chiudiamo con uno dei temi più in voga del momento: che ruolo ha l’intelligenza artificiale nei tumori testa-collo?
“In molti congressi a cui partecipo, l’Intelligenza Artificiale (IA) è spesso al centro dell’attenzione. È naturale, dato che il mondo evolve e la medicina è una delle branche dove si possono inventare e costruire nuovi percorsi. Bisogna sapere che l’IA è un grande calderone, che comprende in particolare due sottogruppi: il machine learning e il deep learning. Il machine learning lo utilizziamo quotidianamente, spesso senza accorgercene, ad esempio quando andiamo in banca. Il deep learning, invece, è una parte più complessa che utilizza reti neurali artificiali. Questa è la vera strada per la nuova conoscenza, dove si cerca di mimare il cervello umano”.
“Per quanto riguarda i tumori testa-collo, gli utilizzi dell’IA non sono ancora molto diffusi. Gli ultimi studi pubblicati nel 2023 riguardano principalmente la diagnostica e l’istopatologia. L’IA aiuta a riconoscere e comprendere, ad esempio, campioni istologici difficili o diagnosi molto particolari. Siamo sicuramente solo all’inizio, ma è un mondo molto interessante che può portare a scoperte promettenti.”
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