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Parkinson: verso dispositivi in grado di eliminare i tremori

Tempo di lettura: 2 minuti

Sperimentati dei nuovi dispositivi indossabili in grado di ‘cancellare’ i tremori attraverso una particolare e innovativa applicazione

Il tremore caratteristico della malattia di Parkinson è definito ‘di riposo’ perché si manifesta quando il paziente è a riposo, attenuandosi o scomparendo con i movimenti volontari. Una nuova sperimentazione, però, apre la strada a dispositivi indossabili in grado di eliminare questi tremori. Il principio alla base di questa tecnologia è l’applicazione di attuatori leggeri e silenziosi sugli arti, che funzionano come muscoli artificiali. L’efficacia del sistema è stata verificata attraverso test su un braccio biorobotico, capace di riprodurre i movimenti involontari tipici della malattia.

Questa sperimentazione potrebbe quindi rappresentare un passo avanti verso lo sviluppo di dispositivi indossabili, discreti e pratici, capaci di migliorare la qualità della vita dei pazienti. I risultati dello studio, condotto dai ricercatori dell’Istituto Max Planck per i sistemi intelligenti in collaborazione con le università di Tubinga e Stoccarda, sono visibili sulla rivista Device (in fondo all’articolo il link). Gli attuatori elettroidraulici testati dal team tedesco, estremamente leggeri e silenziosi, possono contrarsi e rilassarsi per compensare i tremori degli arti, riducendoli fino a renderli quasi impercettibili. La loro efficacia è stata dimostrata grazie a un braccio biorobotico, utilizzato come ‘paziente meccanico’ per simulare i movimenti involontari tipici della malattia.

Le parole degli autori

“Quasi 80 milioni di persone nel mondo soffrono di patologie che causano movimenti periodici involontari noti come tremori”spiegano gli autori nell’introduzione della ricerca. “I dispositivi robotici morbidi indossabili offrono una potenziale soluzione per sopprimere in modo attivo questi tremori. Tuttavia, i prototipi esistenti presentano limitazioni nelle prestazioni di attuazione e complesse procedure di test”.

Per questo i ricercatori hanno deciso di presentare “un approccio completo per la rapida valutazione delle tecnologie emergenti di soppressione dei tremori indossabili. Questo metodo – spiegano – combina la riproduzione di episodi di tremore registrati dal paziente e la misurazione della soppressione del tremore in una piattaforma robotica, definita ‘paziente meccanico’, con la convalida delle prestazioni di soppressione ottenute dagli attuatori morbidi tramite modellazione biomeccanica, evitando così test clinici che richiedono molto tempo nelle prime fasi di sviluppo”.

Questa piattaforma sperimentale potrebbe diventare un prezioso strumento per lo sviluppo di nuove tecnologie assistive, come gli esoscheletri, permettendo di ridurre la necessità di sperimentazioni cliniche complesse e costose su pazienti reali. L’obiettivo dei ricercatori è utilizzare i muscoli artificiali per creare dispositivi robotici indossabili, in grado di supportare i malati di Parkinson nelle attività quotidiane e aiutarli a muoversi con maggiore sicurezza.

“Vediamo un grande potenziale per i nostri muscoli che possono diventare parte di un indumento che si può indossare in modo molto discreto, così che gli altri non si accorgano nemmeno che la persona soffre di tremore – conclude la prima autrice dello studio Alona Shagan  Shomron.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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