Lo dimostra uno studio pubblicato sullo European Heart Journal e condotto da un team del Karolinska Institutet di Stoccolma
Somministrare grelina nei pazienti affetti da scompenso cardiaco sembra migliorare la funzione cardiaca. Ne parla uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma e pubblicato sulla nota rivista ‘European Heart Journal’. A guidare il team di esperti è stato Lars Lund, principale autore del lavoro, che ha rilasciato una serie di dichiarazioni in merito.
“L’insufficienza cardiaca cronica con frazione di eiezione ridotta (HFrEF) – spiega Lund – è una patologia che progredisce gradualmente verso un peggioramento della qualità della vita e della capacità funzionale, con frequenti ricoveri e alto rischio di morte”. La grelina viene generalmente rilasciata dallo stomaco in risposta al digiuno e alla perdita di peso. Essa, è attivata da un’acilazione aminoacidica e viene degradata con un’emivita plasmatica. L’acil-grelina lega il recettore secretagogo dell’ormone della crescita (GHSR) e agisce come sitmolante dell’appetito ad azione centrale, agendo su recettori ampiamente distribuiti nel muscolo cardiaco, scheletrico e nell’endotelio.
Il gruppo di ricercatori ha arruolato 30 pazienti con insufficienza cardiaca al fine di verificare se la grelina fosse un bersaglio promettente per migliorare la funzione cardiaca. I volontari sono stati dunque randomizzati a ricevere grelina o placebo per via endovenosa nell’arco di 120 minuti. “Al termine delle due ore di trattamento – spiega ancora Lund – abbiamo scoperto che il volume di sangue pompato dal cuore, in un minuto aumentava in media del 28% nel gruppo grelina. La frequenza cardiaca, invece, rimaneva invariata o addirittura rallentava leggermente. Nei pazienti con HFrEF, 120 minuti di acil-grelina endovena rispetto al placebo hanno migliorato la contrattilità e la gittata cardiaca. Il tutto senza causare ipotensione, aritmie, tachicardia o ischemia. Questi dati preliminari su piccola casistica aprono la strada ad ulteriori studi clinici più ampi. L’obiettivo è quello di approfondire l’efficacia e la tollerabilità della grelina in campo cardiologico”.
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