È in fase di sviluppo un innovativo protocollo sperimentale per i pazienti affetti da tumore alla vescica. Vediamo di che si tratta
A cura di Antonio Arigliani
Il Policlinico di Bari parteciperà a un innovativo protocollo sperimentale rivolto ai pazienti che soffrono di cancro alla vescica. Questo studio multicentrico internazionale prevede l’uso di un vaccino personalizzato, combinato con immunoterapia, per i pazienti sottoposti a intervento chirurgico per carcinoma uroteliale muscolo-invasivo ad alto rischio di recidiva.
“Sono entusiasta e orgogliosa di poter guidare il team uro-oncologico della nostra struttura in questo ambizioso trial clinico e di poter implementare il contributo del Sud Italia alla più moderna sperimentazione clinica in Oncologia” – dichiara Mimma Rizzo, investigatore principale dello studio per l’Oncologia Medica del Policlinico di Bari. “Ringrazio la Direzione strategica del Policlinico di Bari – prosegue – per l’interesse manifestato e l’impegno profuso per l’attivazione competitiva del nostro centro ed il personale della nostra Unità Operativa dedicato alla sperimentazione clinica per l’entusiasmo e la dedizione quotidiana”
“Il carcinoma uroteliale – spiega la Dottoressa Rizzo – colpisce prevalentemente la vescica, ed è associato a un alto tasso di recidiva locale o a distanza con la terapia standard attualmente disponibile. Pertanto, è cruciale individuare una terapia post-chirurgica che possa ampliare significativamente le prospettive di guarigione dei nostri pazienti”.
Un vaccino su misura per ogni paziente
Il vaccino è progettato su misura per ogni paziente, basandosi sulle mutazioni specifiche identificate nel campione istologico. Si tratta di un vaccino a base di mRNA (RNA messaggero), che permette la produzione di proteine mirate a stimolare il sistema immunitario del paziente, così da riconoscere e combattere le cellule tumorali, con l’obiettivo di modificare il decorso naturale della malattia.
“Siamo orgogliosi di poter offrire al Policlinico di Bari l’accesso a terapie innovative e personalizzate, dimostrando ancora una volta l’impegno nella ricerca e nell’adozione di trattamenti d’avanguardia grazie alla presenza di ricercatori clinici di alto profilo scientifico” – commenta il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce. “Questo progetto – continua – rappresenta un passo significativo per l’intero territorio da cui potranno arrivare i pazienti candidabili”.
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