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La stimolazione magnetica dimezza la progressione dell’Alzheimer

Tempo di lettura: 2 minuti

Disponibili i risultati del primo trial clinico randomizzato sugli effetti di un trattamento prolungato di Stimolazione magnetica transcranica in pazienti con Alzheimer in fase lieve-moderata

L’Università di Tor Vergata ha annunciato i risultati del primo trial clinico randomizzato che ha valutato gli effetti di un trattamento prolungato, della durata di 52 settimane, con Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) in pazienti affetti da Alzheimer in fase lieve-moderata. Lo studio ha evidenziato che i pazienti sottoposti a TMS hanno mostrato un rallentamento della progressione della malattia del 52%, accompagnato da significativi miglioramenti nelle funzioni cognitive, nell’autonomia nelle attività quotidiane e nella gestione dei disturbi comportamentali, rispetto al gruppo placebo.

I pazienti coinvolti nello studio, condotto presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS dal team guidato dal professor Giacomo Koch – vice direttore scientifico della Santa Lucia e professore ordinario di Fisiologia all’Università di Ferrara – sono stati sottoposti a un trattamento con Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS). La tecnica era finalizzata all’attivazione del precuneo, un’area cerebrale già identificata in precedenti ricerche del professor Koch come cruciale per la stimolazione nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer.

“Questi risultati aprono nuove prospettive per lo sviluppo di terapie non farmacologiche personalizzateha affermato il Professor Marco Bozzali co-autore dello studio. “In vista dell’introduzione dei nuovi farmaci attualmente in corso di sperimentazione – prosegue – per terapie complementari efficaci e prive di controindicazioni. Saranno pertanto necessari ulteriori studi multicentrici di Fase 2/3 per confermare la validità clinica di questo nuovo approccio terapeutico e per definire meglio i suoi meccanismi d’azione”.

La stimolazione magnetica transcranica è una tecnica terapeutica non invasiva, indolore e priva di effetti collaterali rilevanti. Il trattamento si basa sull’emissione di impulsi magnetici brevi e ad alta intensità, diretti in modo preciso su specifiche aree cerebrali, con l’obiettivo di generare una lieve risposta elettrica nella zona stimolata. Questi impulsi, impercettibili per il paziente, attivano i neuroni contribuendo a ottenere l’effetto terapeutico desiderato.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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