È quanto emerge da una ricerca della Rutgers University, nota università del New Jersey. Lo studio è stato pubblicato sul ‘Journal of Pediatrics’
Nascere con qualche settimana di anticipo aumenta il rischio di sviluppare disturbi da decifit di attenzione e iperattività (Adhd). È questo il dato definitivo emerso da uno studio della Rutgers University del New Jersey, pubblicato sul ‘Journal of Pediatrics’. Lo studio ha analizzato elementi riguardanti circa 1.400 bambini nati negli Stati Uniti tra il 1998 e il 2000 e, attraverso un follow up a 9 anni, li ha incrociati con i dati emersi dalle interviste con le madri e gli insegnanti, ai quali è stato chiesto di valutare i propri studenti utilizzando una scala di valutazione che include sintomi di iperattività, Adhd, comportamento oppositivo e problemi cognitivi/disattenzione. (Qui i risultati dello studio).
Dall’analisi è emerso che i bambini nati a 37-38 settimane avevano punteggi significativamente più alti nelle scale di valutazione degli insegnanti rispetto ai bambini nati a 39-41 settimane. Si tenga conto che la durata media di una gestazione è di circa 9 mesi, dunque circa 39 settimane. In particolare, gli esperti hanno scoperto che a ogni settimana in periodo di gravidanza in più rispetto al termine previsto corrispondeva a una riduzione del 5-6% dei punteggi di iperattività, Adhd e problemi cognitivi. In altre parole, secondo questo studio, più si nasce tardi più c’è una riduzione dei rischi sopracitati.
Tra gli autori dello studio figura la Prof.ssa Nancy E. Reichman, la quale ha commentato gli esiti della ricerca. “I risultati si aggiungono alle prove già esistenti che raccomandando di ritardare i parti elettivi almeno fino a 39 settimane di gestazione. Si suggerisce inoltre di effettuare screening regolari per i sintomi dell’Adhd a tutti i bambini nati tra la 37° e la 38° settimana”.
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