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Camminare riduce il rischio di morte prematura

Tempo di lettura: 2 minuti

La ricerca, portata avanti dall’Università del Massachusetts e pubblicata su ‘The Lancet Public Health’ ha analizzato diversi fattori, dal numero al ritmo dei passi

Come è noto, una vita sedentaria non è di certo una buona cosa per la salute. Al contrario, trascorrere le proprie giornate in modo attivo, oltre che in modo sano, aiuta certamente a stare bene. In tal senso, una vera fonte salutare è camminare. Tale attività, tanto semplice quanto importante, abbassa drasticamente il rischio di morte prematura. Lo spiega uno studio condotto dall’Università del Massachussets, pubblicata sulla rivista ‘The Lancet Publich Health’.

La ricerca ha preso a campione quasi 50.000 persone di continenti diversi, divise in quattro gruppi distinti. Ognuno di essi era caratterizzato da un numero di passi giornalieri diverso: 3.500 per le persone del primo gruppo, 5.800 per il secondo, 7.800 per il terzo e 10.900 per il quarto. È stato quindi valutato come il numero di passi quotidiani abbia impattato sulla mortalità. Il risultato? Per le persone con maggior numero di passi è stato rilevato un rischio di morte prematura dal 40% al 53% inferiore rispetto al gruppo con passi giornalieri più basso.

Esiste stretta correlazione tra l’età e il numero dei passi


Lo studio dimostra inoltre che esiste una stretta correlazione tra l’età della persona e il numero di passi necessari per assicurare una vita più lunga. Sopra i sessant’anni ‘basterebbero’ infatti circa 7.000 passi al giorno. Chi ha un’età inferiore necessita invece di un numero di passi superiore che si aggira intorno ai 9-10.000 passi. Un altro punto importante della ricerca riguarda la velocità della camminata: secondo lo studio l’unica discriminante per avere un minor rischio di morte premature è il numero di passi giornalieri, indipendentemente dalla velocità e dal tempo con il quale vengono fatti. Basta davvero pochissimo e non servono grandi sforzi. Muoversi poco più del normale, per coloro che hanno uno stile di vita sedentario, può dare una grossa mano alla salute.


La Dott.ssa Amanda Paluch, autrice principale dello studio, ha dichiarato: “Quello che abbiamo visto è stata questa riduzione incrementale del rischio all’aumentare dei passi (…) il livellamento si è verificato a valori di passo diversi per gli anziani rispetto ai giovani. È interessante notare che la ricerca non ha trovato un’associazione definitiva con la velocità di camminata, al di là del numero totale di passi al giorno” – ha specificato l’esperta.

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