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Colesterolo: i primi esiti del farmaco rivoluzionario

Tempo di lettura: 3 minuti

Inclisiran, disponibile già da due anni, è un farmaco basato sulla tecnologia mRNA, capace di ridurre di oltre il 50% il cosiddetto colesterolo “cattivo”

Una vera rivoluzione nelle terapie per la riduzione del colesterolo LDL. Inclisiran, introdotto due anni fa, utilizza la tecnologia mRNA per abbassare i livelli di colesterolo LDL del 51% già tre mesi dopo la prima somministrazione. Il suo meccanismo d’azione si basa sull’inattivazione dell’mRNA responsabile della sintesi della proteina PCSK9, coinvolta nel trasporto e nella degradazione dei recettori per il colesterolo. Questo processo contribuisce a ridurre significativamente il livello di colesterolo LDL nel sangue.

L’approvazione del farmaco è supportata da uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, condotto da un team di ricerca guidato dal Prof. Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) e direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli. Lo studio ha coinvolto 659 pazienti, reclutati tra novembre 2022 e febbraio 2024, con un’età media di 63 anni, in prevalenza uomini.

“Dopo 3 mesi dalla prima dose del farmaco e a seguito di una seconda somministrazione di Inclisiran, è stata raggiunta una riduzione media del colesterolo del 51% permettendo di ottenere livelli di colesterolo di 50 mg/dl, al di sotto del target stabilito dalle linee guida correnti”– spiega Perrone Filardi in una nota.

“Risultati ancora migliori sono inoltre arrivati per i pazienti ad alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari che dopo solo 2 dosi di Inclisiran sono riusciti a raggiungere nel 57% dei casi valori di colesterolo inferiori a 55 mg/dl e nel 69% livelli di LDL al di sotto di 70 mg/dl – prosegue Perrone Filardi -. A 9 mesi dall’inizio dello studio e dopo una terza dose del farmaco, la riduzione media dei valori LDL ha raggiunto mediamente il 56% e ha nuovamente mostrato i risultati più significativi tra i pazienti ad alto rischio, che nel 67% dei casi, cioè circa due terzi, sono riusciti a ottenere valori di colesterolo inferiori a 55 mg/ dl e nell’80% al di sotto di 70 mg/dl”.

“Ottimi risultati sono stati raggiunti nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare che seguono una terapia combinata con statine o ezetimibe nei quali è stata osservata una riduzione di LDL al di sotto di 55 mg/dl, a 3 mesi, nel 71% dei casi e dell’83.2% a 9 mesi. Inoltre, l’82.3% e il 94.7% dei soggetti ha raggiunto livelli di colesterolo sotto i 70 mg/dl a 3 e 9 mesi, rispettivamente” – sottolinea l’esperto.

L’aderenza alla terapia ha raggiunto quasi il 100% spiegabile sostanzialmente con la rarità di effetti collaterali rispetto alle statine e una modalità di somministrazione meno impegnativa, con iniezioni sottocutanee semestrali anziché una pillola al giorno” – evidenzia il ricercatore.


Si tratta di un fatto molto importante poiché una delle sfide della prevenzione cardiovascolare è proprio il raggiungimento dei livelli di colesterolo raccomandati dalle linee guida per il proprio livello di rischio. Non esistono infatti livelli di colesterolo normali in quanto più è alto il livello di rischio individuale del paziente, tanto più basso deve essere il valore di colesterolo LDL. Inclisiran – conclude – ha dimostrato però di ridurre efficacemente i livelli di LDL specialmente nei pazienti più a rischio, senza effetti collaterali significativi e con maggiore efficacia quando somministrato in combinazione alla terapia con statine”.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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