Gli esperti mettono in guardia sull’aumento dei nuovi casi, mentre l’occupazione delle terapie intensive si mantiene stabile
Nonostante il trend generale di miglioramento della curva epidemica, la circolazione del virus nel nostro Paese è ancora elevata, come riportato da Tgcom24. È ancora presto, dunque, per abbassare l’attenzione sul fronte Covid. Soprattutto in alcune regioni del Centro-Sud si intravedono preoccupanti segnali di un’inversione di tendenza. I contagi, infatti, sono in lieve crescita come nel caso dell’Umbria.
Per quanto riguarda l’occupazione di posti in terapia intensiva, la situazione rimane stabile e non registra peggioramenti. A fotografare la situazione ospedaliera è il monitoraggio dell’ Agenas dal quale emerge che l’occupazione dei posti in terapia intensiva da parte di pazienti Covid è stabile al 6%.
Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta spiega come i dati indichino che la “pandemia non è ancora finita e in Italia la circolazione virale è ancora molto alta”. Il presidente Cartabellotta avverte infatti come “con i dati della pandemia in miglioramento e la drammatica situazione in Ucraina che ha catalizzato l’attenzione pubblica, si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt’altro che risolto”.
Intanto, è già avviata la ‘road map‘ degli allentamenti delle misure. La prossima data in calendario in merito è il 10 Marzo. A partire da Giovedì 10 Marzo, infatti, sarà possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno.
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