Il controllo del colesterolo ‘cattivo’ non serve solo a scongiurare patologie cardiovascolari, ma anche nel prevenire patologie come l’Alzheimer. Ne parla un nuovo studio condotto in Corea del Sud
A cura di Davide Pezza
Mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo LDL, noto come ‘colesterolo cattivo’, non è importante solo per la salute cardiovascolare, ma potrebbe anche contribuire alla prevenzione della demenza. Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Hallym University College of Medicine di Seul, livelli ridotti di LDL-C nel sangue sono associati a un rischio inferiore di sviluppare demenza, in particolare il morbo di Alzheimer. I risultati della ricerca, pubblicati sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, evidenziano inoltre l’efficacia dei farmaci ipolipemizzanti, come le statine, nel fornire ulteriore protezione.
Per interpretare correttamente i risultati dello studio condotto dai ricercatori di Seul, è fondamentale definire quali siano i livelli di colesterolo LDL ritenuti nella norma. Il valore ottimale dovrebbe essere inferiore a 100 milligrammi per decilitro (mg/dl). Un livello compreso tra 130 e 159 mg/dl è considerato al limite e può richiedere un trattamento nei soggetti a rischio. La fascia tra 160 e 189 mg/dl indica un’elevata colesterolemia, mentre valori superiori a 190 mg/dl rappresentano una condizione molto elevata, potenzialmente dannosa per la salute.
Il modus operandi della ricerca
I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 11 ospedali, monitorando ogni paziente per almeno 180 giorni dopo il test del colesterolo. Sono stati identificati 192.213 individui con livelli di LDL-C inferiori a 70 mg/dl e 379.006 pazienti con valori superiori a circa 130 mg/dl. L’analisi delle diagnosi di demenza successive ha evidenziato che livelli di LDL-C inferiori a 70 mg/dl erano associati a una riduzione del rischio di demenza del 26% e a una diminuzione del rischio di Alzheimer del 28%, rispetto a livelli superiori a 130 mg/dl.
Tuttavia, l’effetto protettivo tende a diminuire con valori ancora più bassi, fino a scomparire del tutto. Per livelli di LDL-C inferiori a 55 mg/dl, la riduzione del rischio è risultata pari al 18% sia per la demenza in generale sia per l’Alzheimer, sempre rispetto ai livelli superiori a 130 mg/dl. Tra coloro con livelli di LDL-C inferiori a 70 mg/dl, l’uso di statine è risultato associato a una riduzione del 13% del rischio di demenza e a una diminuzione del 12% del rischio di Alzheimer rispetto a chi non ne faceva uso.
Sebbene non sia possibile stabilire un rapporto di causa ed effetto tra colesterolo e demenza, concludono gli autori – “bassi livelli di LDL-C sono significativamente associati a un rischio ridotto di demenza, con la terapia con statine che fornisce ulteriori effetti protettivi”.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.
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