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Elaborato nuovo metodo per prevedere le pandemie

Tempo di lettura: 2 minuti

Il nuovo sistema, made in Italy, punta a contrastare le future pandemie attraverso l’analisi dei dati dei genomi ricombinanti dei virus

Contrastare le future pandemie attraverso l’analisi dei dati dei genomi virali ricombinanti. Un articolo pubblicato su Nature Communications rivela i promettenti risultati di RecombinHunt, un nuovo metodo data-driven sviluppato dal Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e dall’Università degli Studi di Milano. Questo metodo è in grado di identificare con alta precisione ed efficienza computazionale i genomi ricombinanti di SARS-CoV-2 che presentano uno o due punti di rottura. La ricombinazione, che implica la fusione di due o più genomi virali per creare un nuovo genoma, rappresenta un efficiente meccanismo molecolare per l’evoluzione e l’adattamento dei virus.

Sulla spinta della pandemia di Covid-19, sono stati sviluppati vari metodi per rilevare i genomi ricombinanti del virus SARS-CoV-2. Tuttavia, nessuno di questi è stato in grado di replicare fedelmente le analisi manuali degli esperti. RecombinHunt, invece, mostra un’elevata specificità e sensibilità, risultando più efficace di tutti gli altri metodi esistenti e confermando accuratamente le analisi manuali degli specialisti.

Questo metodo, sviluppato nell’ambito del progetto PRIN PNRR 2022 SENSIBLE (Small-data Early warNing System for viral pathogens In puBLic hEalth), è in grado di identificare anche i genomi virali ricombinanti della recente epidemia di vaiolo delle scimmie, con un’elevata concordanza con le analisi manuali degli esperti. Ciò suggerisce che l’approccio è robusto e applicabile a qualsiasi virus epidemico o pandemico, rappresentando un importante strumento per affrontare future pandemie.

Le parole degli autori

“La ricerca è stata possibile grazie allo straordinario contributo di laboratori da tutto il mondo, che hanno reso disponibili alla comunità internazionale oltre 15 milioni di sequenze virali” afferma Stefano Ceri, tra gli autori dello studio. “Il nostro obiettivo è costruire strumenti di warning per anticipare e contrastare nuove epidemie e pandemie virali – osserva Anna Bernasconi, responsabile del progetto SENSIBLE.

“Lo studio dimostra come lo sviluppo di metodi computazionali innovativi ed efficienti ci consente di apprezzare in maniera più precisa e rigorosa l’evoluzione dei patogeni, e le eventuali implicazioni per la salute dell’uomo”aggiunge Matteo Chiara co-responsabile del progetto SENSIBLE.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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