Un’attività fisica adeguata e personalizzata è estremamente utile per ridurre le complicanze derivanti dalla chemioterapia, specialmente per quanto riguarda il sistema nervoso
Formicolio, sensazione di punture di aghi e alterazioni della sensibilità sono sintomi comuni della neuropatia periferica, una possibile complicanza della chemioterapia per la quale non esistono cure particolarmente efficaci. Tuttavia, una ricerca coordinata dall’Università di Basilea e pubblicata su JAMA Internal Medicine suggerisce che un semplice programma di esercizio fisico durante la terapia può ridurre il rischio di questa complicanza, fino a più che dimezzarlo.
Lo studio ha coinvolto 158 pazienti in cura presso quattro ospedali nei pressi di Colonia, in Germania. Il team di esperti ha suddiviso i partecipanti in tre gruppi: due di essi hanno seguito per tutta la durata del trattamento due sedute settimanali di esercizi focalizzati principalmente sull’equilibrio, eseguiti su una superficie instabile o su una pedana vibrante. Il terzo gruppo ha servito come controllo.
I pazienti sono stati monitorati per i successivi cinque anni e, sia a breve sia a lungo termine, è stata osservata una minore incidenza di effetti collaterali ai nervi periferici. In particolare, nel gruppo di controllo, il 70,6% dei pazienti ha sofferto di neuropatia, mentre nei due gruppi che hanno seguito i programmi di esercizi, le percentuali sono state rispettivamente del 30% e del 41,2%. In altre parole, nel gruppo di persone che ha effettuato attività fisica la percentuale di sintomi della neuropatia periferica è risultata nettamente minore rispetto al gruppo di controllo.
Questi benefici, secondo i ricercatori, potrebbero andare oltre i semplici effetti sul sistema nervoso. “La prevenzione dei deficit neurologici migliora la qualità della vita dei pazienti e, migliorando la tollerabilità e l’aderenza al trattamento oncologico, può anche avere un impatto sugli esiti clinici e sulla sopravvivenza globale“ – scrivono gli autori dello studio.
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