Introdotto un nuovo sistema di selezione che sostituirà il tradizionale test d’ingresso. La riforma entrerà in vigore dal prossimo anno accademico
Nella giornata di ieri, martedì 11 marzo 2025, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge delega che riforma l’accesso alle facoltà di Medicina, un cambiamento significativo voluto dalla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Il provvedimento, che ha ottenuto 149 voti favorevoli e 63 contrari, pone fine al tradizionale test di ingresso per gli studenti che desiderano entrare in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Essendo una ‘legge-delega’, la legge conferisce al governo il mandato di adottare, entro un anno dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per ridefinire le modalità di accesso.
La riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina rappresenta una svolta nel sistema di selezione degli studenti. La principale novità consiste nello spostamento del momento della selezione: non più all’inizio del percorso accademico tramite il tradizionale quiz a crocette, ma alla fine del primo semestre, quando gli studenti dovranno dimostrare la loro preparazione attraverso esami specifici. Il numero programmato, tuttavia, resterà invariato.
A partire dall’anno accademico 2025-2026, gli studenti potranno dunque iscriversi liberamente al primo anno delle università statali senza dover affrontare alcun test preliminare. Solo coloro che raggiungeranno un punteggio sufficiente negli esami del primo semestre potranno proseguire con il secondo anno. È importante sottolineare che questa riforma riguarderà esclusivamente le università statali, mentre quelle private continueranno a mantenere i tradizionali test d’ingresso.
Gli studenti che non supereranno la selezione alla fine del primo semestre non saranno esclusi definitivamente dal sistema universitario: potranno continuare a frequentare l’università scegliendo un altro corso nell’area scientifica, senza perdere l’anno accademico. Inoltre, gli esami sostenuti durante il primo semestre, se compatibili con il nuovo percorso scelto, saranno riconosciuti e considerati validi.
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