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Il Covid può infettare anche le coronarie: il nuovo studio

Tempo di lettura: 2 minuti

Una ricerca dell’Università di New York ha scoperto che l’Rna virale non solo è rilevabile, ma è anche in grado di replicarsi nelle lesioni coronariche prelevate durante l’autopsia da casi gravi di Covid

Un recente studio rivela che il virus Sars-CoV-2 ha la capacità di infettare i vasi coronarici, dando luogo a un’infiammazione che potrebbe scatenare complicanze cardiovascolari acute. La ricerca, pubblicata attraverso un estratto su Nature Cardiovascular Research, è opera dell’Università di New York. “La malattia da Covid-19 è caratterizzata da una serie di presentazioni cliniche che vanno dall’infezione asintomatica al distress respiratorio acuto, dalla malattia multiorgano alla morte” – ha dichiarato la ricercatrice Chiara Gennarelli, tra gli autori dello studio.

Tra le conseguenze cliniche documentate dell’infezione, si riscontrano l’insorgenza di infarti miocardici acuti e ictus, entrambi derivanti dalla demolizione di una placca aterosclerotica cronica e infiammata. “Sebbene nei pazienti con malattia da coronavirus aumentino le probabilità di complicanze cardiovascolari ischemiche fino a un anno dopo l’infezione, non è noto se il virus sia in grado di infettare direttamente il sistema coronarico e le relative placche aterosclerotiche” – riprende la ricercatrice. Il team ha evidenziato che l’Rna virale non solo può essere rilevato, ma ha anche dimostrato la sua capacità di replicarsi all’interno delle lesioni coronariche prelevate durante l’autopsia da individui colpiti gravemente da Covid-19.

“SARS-CoV-2 ha preso di mira i macrofagi della placca e ha mostrato un tropismo più forte per le lesioni arteriose rispetto al grasso perivascolare adiacente, in correlazione con i livelli di infiltrazione dei macrofagi” – si legge nell’estratto. Il virus aumenta nei macrofagi primari carichi di colesterolo e dipendente, in parte, dalla neuropilina-1, un recettore in grado di potenziare l’entrata del virus nelle cellule e la sua diffusione nell’organismo. “I nostri dati dimostrano che SARS-CoV-2 induce una vivace risposta infiammatoria nei macrofagi in coltura e negli espianti vascolari aterosclerotici umani con secrezione di citochine note per innescare eventi cardiovascolari” – conclude Giannarelli.

Cicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.

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