Ogni anno, a livello globale, si registrano circa 740.000 decessi per suicidio. Un dato allarmante evidenziato da un nuovo studio pubblicato su The Lancet Public Health
Ogni anno, nel mondo, si contano circa 740.000 suicidi, uno ogni 43 secondi. Inoltre, ogni minuto, quattro uomini e sei donne necessitano di cure ospedaliere a seguito di un tentativo di suicidio. Queste stime provengono da un’analisi dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington, a Seattle. I risultati, pubblicati su The Lancet Public Health, rivelano che il tasso di suicidio tra gli uomini è il doppio rispetto a quello delle donne.
La buona notizia è che negli ultimi tre decenni, il tasso di mortalità per suicidio è diminuito di quasi il 40%, passando da circa 15 a 9 decessi ogni 100.000 persone. Questo calo, più marcato tra le donne (-50%) rispetto agli uomini (-34%), suggerisce l’efficacia di specifiche misure di prevenzione. Tuttavia, persistono forti disparità territoriali. In Asia orientale, e in particolare in Cina, si è registrata la riduzione più significativa (-66%), mentre in altre regioni i tassi sono aumentati per entrambi i sessi.
I tassi di suicidio più alti si sono registrati nell’Europa orientale
In America Latina Centrale, il tasso di suicidi è aumentato del 39%, con un picco in Messico, dove l’incremento tra le donne ha raggiunto il 123%. L’America Latina Andina ha registrato la crescita più alta (+13%), con l’Ecuador in testa per entrambi i sessi, mentre l’America Latina Tropicale ha segnato un +9%, con il Paraguay tra i Paesi più colpiti. Negli Stati Uniti, l’America del Nord ad alto reddito ha visto un aumento del 7%, con un incremento del 23% tra le donne. Nel 2021, il suicidio è stato la 21ª causa di morte a livello globale, superando l’HIV/AIDS. I tassi di mortalità più elevati si sono registrati nell’Europa orientale, nell’Africa subsahariana meridionale e centrale.
Per gli uomini il suicidio è la 19ª causa di morte; per le donne la 27ª
Per gli uomini, il suicidio è stata la 19ª causa di morte a livello globale, con il tasso più alto registrato in Europa orientale; per le donne, invece, si è classificato al 27º posto, con incidenze maggiori in Asia meridionale. Studi precedenti hanno evidenziato un rischio più elevato tra le vittime di violenza, aggressioni sessuali e traumi infantili, così come tra coloro esposti a povertà, deprivazione sociale e facile accesso a mezzi letali, come armi e pesticidi. I dati più recenti confermano una netta differenza di genere: gli uomini hanno più del doppio delle probabilità di morire per suicidio rispetto alle donne, che però registrano un 49% di probabilità in più di tentarlo.
Nel complesso, il tasso di mortalità per suicidio è stato di 12,8 per 100.000 abitanti tra gli uomini e di 5,4 per 100.000 tra le donne. I tentativi di suicidio che richiedevano cure mediche, senza esito fatale, sono risultati tre volte più frequenti tra le donne, con la differenza più marcata nell’America del Nord ad alto reddito: un decesso ogni 30,7 tentativi tra le donne, contro uno su 6,3 tra gli uomini. A livello globale, gli uomini avevano oltre tre volte più probabilità di morire per suicidio con armi da fuoco rispetto alle donne: il 10% dei suicidi maschili è avvenuto con armi da fuoco, contro il 3% di quelli femminili.
A livello globale, le armi da fuoco sono state utilizzate nel 10% dei suicidi maschili e nel 3% di quelli femminili. Gli Stati Uniti restano il Paese con il più alto tasso di suicidi con armi da fuoco al mondo: quasi 22.000 casi tra gli uomini (55% del totale) e oltre 3.000 tra le donne (quasi 31%). Le donne, invece, tendono a scegliere metodi diversi, come avvelenamento e overdose, associati a un tasso di sopravvivenza più alto.
L’età media è di 47 anni
Il suicidio avviene più frequentemente in età avanzata. L’età media globale al decesso è passata dai 43 anni per gli uomini e 42 per le donne nel 1990 a 47 anni per entrambi nel 2021. L’età media più alta si registra in Asia orientale (circa 58 anni per gli uomini e 60 per le donne), mentre la più bassa si trova in Oceania (36 anni per gli uomini e 34 per le donne).
Questi dati evidenziano la necessità di strategie di prevenzione più mirate, adattate alle diverse aree geografiche e fasce di popolazione.
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