Esistono diversi meccanismi che collegano il sistema immunitario e il sistema nervoso nella genesi del prurito cronico. In questo articolo di approfondimento li andiamo ad esplorare
Marzia Caproni1 e Lavinia Quintarelli Unità malattie rare,
1Azienda USL Toscana Centro, sezione di dermatologia, dipartimento di scienze della salute, ERN-SKIN MEMBER, Università di Firenze.
Il prurito è una sensazione familiare a tutti, ma per molte persone può trasformarsi in un problema cronico e debilitante, andando ben oltre il semplice fastidio. Le cause di questa condizione possono essere molteplici: patologie cutanee come la dermatite atopica, malattie sistemiche o neoplastiche, o addirittura situazioni in cui non è possibile individuare un’origine precisa.
Ma cosa succede realmente nella pelle e nel nostro sistema nervoso quando si manifesta il prurito? La risposta a questa domanda coinvolge meccanismi biologici complessi, in cui il sistema immunitario gioca un ruolo di primo piano. In particolare, l’infiammazione di tipo 2 emerge come un elemento chiave nella fisiopatologia del prurito, collegando direttamente il sistema immunitario e il sistema nervoso.
Questo articolo esplora come specifiche molecole prodotte dal nostro corpo, le citochine, siano in grado di scatenare e amplificare il prurito. Andremo a scoprire come queste sostanze non solo attivino il rilascio di mediatori come l’istamina, ma agiscano anche direttamente sui nervi sensoriali della pelle, rendendoli ipersensibili e amplificando così la percezione del prurito. Comprendere questi processi è essenziale per sviluppare terapie mirate, capaci di alleviare un sintomo che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita di chi ne soffre.
L’attivazione dell’immunità di tipo 2 ricopre un ruolo centrale nella genesi di almeno tre forme di prurito:
- Quello secondario a patologie dermatologiche primitive (es dermatite atopica, pemfigoide bolloso, orticaria);
- Quello secondario a patologie neoplastiche cutanee o sistemiche (es micosi fungoide e linfomi)
- Quello definito come prurito sine materia.
Tale centralità si spiega attraverso il meccanismo di azione delle sue citochine principali, IL4/13 e 31, che da un lato stimolano il rilascio di molecole pruritogene (es istamina) dalle cellule infiammatorie cutanee, ma dall’altro stimolano direttamente, mediante i loro recettori, le fibre sensitive cutanee responsabili della trasmissione centrale della sensazione pruriginosa.
Le citochine Th2, definite più comunemente come citochine ad attività proinfiammatorie sono in realtà
potenti citochine pruritogene in grado di stimolare/attivare direttamente popolazioni selezionate di
neuroni sensoriali esprimenti sistemi recettoriali specifici come la catena alfa del recettore per IL-4, IL-13 R e IL-31RA/ subunità β del recettore M dell’oncostatina (OSMRβ) inducendo la sensazione del prurito. In aggiunta queste citochine “sensibilizzano” tali neuroni all’effetto di altri mediatori attivi sul prurito. In particolare, IL-4 e IL-13 incrementano l’espressione del recettore di tipo 2 per l’istamina (H2R) e di recettori per altri mediatori pruritogeni quali, ad esempio, IL-31, proteasi e neuropeptidi amplificando così indirettamente due pathway neuronali del prurito, quello istamino-dipendente e quello istamino-indipendente.
Gli effetti neuronali di IL-4 e IL-13 sono dipendenti dalle vie intracellulari di segnale JAK1-2 e STAT3. Inoltre IL-31 si lega direttamente al recettore eterodimerico IL-31RA/OSMRβ espresso dalle fibre nervose pruricettive TRPV1/ TRPA1+, stimolandone la crescita, l’allungamento e la ramificazione a livello intra-epidermico. L’aumento dell’innervazione epidermica e l‘attivazione aberrante delle fibre nervose epidermiche sono effetti noti che coinvolgono la cute interessata da sintomatologia pruriginosa cronica, ulteriormente aggravata dalla rottura della barriera e dalla infiammazione. L’attivazione di sottoinsiemi di terminazioni nervose periferiche sensoriali specifiche per il prurito viene poi trasdotta attraverso i gangli della radice dorsale (DRG) al midollo spinale e trasmessi al cervello per essere elaborati come dolore.
In sintesi, le risposte immunitarie di tipo 2 e le citochine chiave (IL-2, IL-4, IL-13, IL-31) sono coinvolte in modo cruciale nella fase cronica della fisiopatologia del prurito, mediando i meccanismi di sensibilizzazione periferica e il dialogo neuro-immunitario-epiteliale alterato in diverse condizioni pruriginose.
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