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La semaglutide riduce anche i rischi cardiovascolari

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Il farmaco noto per gli effetti dimagranti riduce gli eventi cardiovascolari indipendentemente dai chili persi. È quanto emerge da due studi appena presentati al Congresso europeo sull’obesità, in corso a Lido di Venezia

Il farmaco semaglutide può produrre una perdita di peso significativa negli adulti in sovrappeso o obesi che non hanno il diabete, riducendo gli eventi cardiovascolari indipendentemente dai chili persi. Tali conclusioni emergono da due studi presentati al Congresso europeo sull’obesità (ECO), in corso a Lido di Venezia. Questi studi, basati sui dati della vasta ricerca denominata ‘Select’ (Semaglutide and cardiovascolare outcomes), avviata nel 2018 e coinvolgente 17.604 individui in 41 Paesi, rappresentano un’importante analisi dell’efficacia del semaglutide. Il primo studio (di cui puoi leggere l’estratto cliccando qui), guidato da Donna Ryan del Pennington Biomedical Research Center di New Orleans, USA, pubblicato su Nature Medicine, esplora gli effetti a lungo termine del semaglutide sulla riduzione del peso corporeo. Il secondo studio, condotto da John Deanfield presso l’University College di Londra, si focalizza sui benefici cardiovascolari del farmaco, esaminando anche la correlazione tra la perdita di peso e tali benefici.

Il farmaco riduce del 20% il rischio di infarto e ictus

Semaglutide è un farmaco Glp-1 prescritto per gli adulti con diabete di tipo 2, ma indicato anche per la perdita di peso nelle persone con obesità o sovrappeso che hanno almeno un altro problema di salute. Nel 2023, il già citato studio Select, fonte dei nuovi dati, ha evidenziato che gli adulti non diabetici con sovrappeso o obesità che assumevano semaglutide per oltre 3 anni hanno beneficiato di un ridotto rischio del 20% di infarto, ictus o mortalità dovuta a malattie cardiovascolari, accompagnato da una perdita media del 9,4% del peso corporeo. Ulteriori analisi hanno dimostrato che il trattamento con semaglutide ha comportato vantaggi cardiovascolari, indipendentemente dal peso iniziale e dalla quantità di peso persa. Ciò suggerisce, secondo i ricercatori, che anche i pazienti con livelli relativamente lievi di obesità, o coloro che perdono solo una modesta quantità di peso, possono beneficiare di miglioramenti nei risultati cardiovascolari.

Le parole dell’esperto

“Questi risultati hanno importanti implicazioni clinicheafferma John Deanfield. Circa la metà dei pazienti – prosegue l’esperto – che visito per problemi cardiovascolari ha livelli di peso equivalenti a quelli dello studio ‘Select’ e probabilmente trarranno beneficio dall’assunzione di semaglutide in aggiunta alle cure indicate dalle linee guida. I nostri risultati mostrano che l’entità dell’effetto del trattamento con semaglutide è indipendente dalla quantità di peso perso, suggerendo che il farmaco ha altre azioni che riducono il rischio cardiovascolare. Questi meccanismi possono includere un impatto positivo sulla glicemia, sulla pressione sanguigna o sull’infiammazione, nonché effetti diretti sul muscolo cardiaco e sui vasi sanguigni, o una combinazione di uno o più di questi”.

Nonostante i risultati promettenti, gli autori mettono in guardia sul fatto che lo studio “Select” non è stato progettato come uno studio di prevenzione primaria. Di conseguenza, i dati ottenuti non possono essere generalizzati a tutti gli adulti con sovrappeso e obesità per la prevenzione degli eventi avversi cardiovascolari.

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