Uno studio in particolare dimostra l’efficacia di una nuova terapia ‘combo’ presentata al Congresso della Società americana di ematologia (Ash)
Nel pomeriggio di ieri, martedì 13 dicembre, importanti novità sono arrivate da New Orleans. Più precisamente dal Congresso della Società americana di ematologia (Ash) dove sono stati presentati nuovi trattamenti e nuovi farmaci per combattere la leucemia. In particolare, una nuova terapia ‘combo’ si è dimostrata efficace contro la leucemia mieloide acuta; gli effetti positivi della cura sono stati evidenziati sia dalla sperimentazione clinica ma anche da un trial virtuale condotto attraverso l’intelligenza artificiale. Ma entriamo nel dettaglio.
Uno degli studi è di stampo italiano: a realizzarlo l’Istituto romagnolo per la cura dei tumori ‘Nino Amadori’ di Meldola, come spiegato da Giovanni Martinelli, direttore scientifico dell’Istituto. “Il nostro studio – spiega all’Ansa l’esperto – ha dimostrato l’efficacia del nuovo programma Vflai. Programma che prevede la chemioterapia associata al nuovo farmaco venetoclax, nei malati, soprattutto giovani, di leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi ed a più alto rischio di recidiva. Vflai ha portato infatti ad una remissione completa della malattia nell’89% dei casi. Un dato di remissione completa mai ottenuto su questo tipo di popolazione. All’Ash presentiamo i risultati sui primi 60 pazienti dei 117 totali”.
Una seconda analisi
L’Istituto ha anche effettuato una seconda analisi attraverso un trial virtuale definito ‘Propensity score’. “Si è considerata – spiega ancora Martinelli – una serie storica di malati con leucemia acuta rispetto al trattamento con Vflai. Si è dunque visto che tale approccio è estremamente più favorevole rispetto alla chemioterapia convenzionale in uso. L’approccio del trial virtuale è molto innovativo perché si risparmia a tanti malati un trial clinico in cui potrebbero capitare anche nel braccio di sperimentazione meno efficace. È una delle prime volte che viene presentato un virtual trial: l’idea è di creare con l’intelligenza artificiale una sperimentazione che abbia le stesse caratteristiche e la stessa efficacia di un trial reale”.
In Italia si registrano circa 6.000 casi all’anno di leucemia mieloide acuta, di cui la metà sono individui tra i 18 e i 65 anni. Generalmente, la maggioranza di questi malati affronta un trapianto di midollo di consolidamento. “È dunque importante – conclude Martinelli – arrivare al trapianto senza residuo di malattia: i nostri dati indicano che questa è una terapia innovativa. Si mette il paziente in una condizione di guarigione che può essere poi consolidata dal trapianto”.
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