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L’informazione sanitaria nell’era dei social media: la necessità di linee guida

Tempo di lettura: 3 minuti

Sul mondo dei social non è semplice riconoscere post attendibili e informazioni scientificamente corrette. Per questo motivo nasce la prima iniziativa al mondo per regolamentare l’informazione sanitaria nei social media

L’uso sempre più centrale dei social media nella comunicazione sanitaria rende necessaria una regolamentazione per assicurare l’accuratezza e l’affidabilità delle informazioni diffuse. Nonostante il potenziale offerto dai social media per la promozione della salute pubblica, la mancanza di regole chiare comporta sfide etiche e rischi legati alla disinformazione. È essenziale sviluppare linee guida strutturate per tutelare la qualità e la credibilità delle informazioni sanitarie condivise online.

È per questo motivo che Il dottor Fortunato Cassalia e la prof.ssa Anna Belloni Fortina del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova hanno appena pubblicato sulla rivista internazionale “Dermatology Reports” lo studio Call for regulation of social media health content: an initiative of the Italian Association of Hospital Dermatologists (ADOI), un lavoro che rappresenta il primo passo verso l’elaborazione di linee guida per la regolamentazione dei contenuti sanitari condivisi sui social media.

Lo studio, prima iniziativa al mondo di questo tipo, mira a contrastare la disinformazione, poiché la mancanza di regole chiare sui contenuti sanitari espone il pubblico a gravi rischi, come diagnosi errate o trattamenti inadeguati. L’obiettivo è anche promuovere un uso responsabile dei social media, sviluppando linee guida basate su evidenze scientifiche per favorire una comunicazione etica e professionale. Inoltre, si intende aumentare la consapevolezza pubblica e migliorare la prevenzione, sfruttando i social media come strumenti efficaci per sensibilizzare correttamente il pubblico.

Le parole dei promotori

“Il nostro è un appello per la Regolamentazione dei Contenuti Sanitari sui Social Mediaspiega il dott. Fortunato Cassalia, primo autore dello studio e specializzando dell’Ateneo di Padova. Un’Iniziativa dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), che si propone di analizzare l’uso dei social media da parte dei dermatologi italiani e di valutare l’impatto delle loro attività sulla consapevolezza pubblica e sui comportamenti preventivi. Con questa iniziativa, promossa e sostenuta dall’ADOI, vogliamo istituire linee guida ufficiali e sottolineare l’importanza di un percorso di formazione specifico per i professionisti che scelgono di utilizzare i social media come strumento di divulgazione, al fine di regolamentare e qualificare l’informazione sanitaria online. In questo modo, intendiamo valorizzare il potenziale dei social media per diffondere messaggi corretti e affidabili in ambito salute, riducendo al minimo il rischio di disinformazione e fake news”.

“Questa iniziativa sottolinea il ruolo guida della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università di Padova nel promuovere progetti innovativi che coniugano eccellenza accademica e impatto socialedice la prof.ssa Anna Belloni Fortina, supervisore e guida scientifica dello studio e direttrice della Scuola di specializzazione. L’obiettivo è di migliorare l’educazione sanitaria e posizionare il nostro Ateneo come riferimento internazionale per l’uso etico dei social media in ambito sanitario”.

La survey, promossa dalla Scuola di Specializzazione in Dermatologia di Padova con il supporto dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), ha l’obiettivo di analizzare: come i dermatologi utilizzano i social media; l’impatto delle attività online sulla conoscenza e sui comportamenti preventivi del pubblico; l’appropriatezza e l’accuratezza dei contenuti sanitari diffusi; e le sfide e opportunità offerte dalla comunicazione sanitaria digitale.

Questa iniziativa sottolinea l’importanza di un uso etico ed efficace dei social media per l’educazione sanitaria. Attraverso lo sviluppo di linee guida per la condotta professionale e la qualità dei contenuti, il progetto punta a ridurre i rischi e a massimizzare i benefici della comunicazione digitale in medicina, posizionando la dermatologia come un modello di riferimento per l’integrazione responsabile dei social media nella pratica sanitaria.

Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio in questione.

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