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Ministro Speranza in audizione: “Prossimità e uguaglianza, chiavi del Pnrr”

Tempo di lettura: 3 minuti

Per il Ministro il centro resta sempre la casa di Comunità

Prossimità, azione e uguaglianza sono le tre parole chiave del nostro intervento con il Pnrr. Una sanità di prossimità per essere più vicina alle persone deve mettere radici più profonde nei territori, è la prima scelta che compiamo e per raggiungere questo obiettivo servono insieme riforme e investimenti”.

Con queste parole ha cominciato il ministro Speranza l’audizione in commissione Affari sociali della Camera in merito allo stato di attuazione del Pnrr.

La chiusura degli ospedali, la riduzione della presenza di quelle strutture sul territorio avvenne senza investimenti per rafforzare la rete primaria di assistenza sui territori” ha aggiunto “questo ha avuto come conseguenza un sovraffollamento degli ospedali”.

Di fondamentale importanza per il ministro rafforzare la rete territoriale di assistenza primaria.

Abbiamo stanziato 7,9 miliardi per case della comunità e prese in carico delle persone, case come primo luogo di cura, assistenza domiciliare e telemedicina, sviluppo delle cure intermedie, ovvero ospedali di comunità, investiamo inoltre 12,33 miliardi in formazione, ricerca, digitalizzazione”.

Una serie di obiettivi da centrare a partire dalla costruzione delle ormai famose 1350 case di comunità, dei 400 ospedali di comunità, l’ammodernamento del parco tecnologico per il quale sono previsti 4 miliardi, 50 milioni per l’intelligenza artificiale e 520 milioni per la ricerca biomedicale. E rimanendo in tema di casa della comunità per Speranza saranno il cuore delle rete territoriale.

Fondamentale importanza nel Pnrr anche il discorso legato alla sanità digitale

Così come sarà importante la sanità digitale che “è la chiave del nostro futuro per il rilancio del Ssn nell’ambito del Pnrr, contribuendo a ridurre i divari territoriali. Sarà realizzata piattaforma nazionale di telemedicina e ci sarà l’attivazione di servizi di telemedicina a livello regionale”.

Stiamo lavorando sulla medicina generale, tassello fondamentale della riforma con l’obiettivo è definire una forte connessione tra medici di famiglia, le case di comunità e il distretto. Gli studi dei medici di famiglia saranno gli spoke delle case della comunità hub. Noi dobbiamo attraverso un nuovo Acn per rompere una distanza tra il lavoro del medico di medicina generale e il resto del Ssn. Il medico finisce per sentirsi più solo e il Ssn non riesce a raccordarsi col primo punto d’intervento”.
 
Sto lavorando con le regioni e con i sindacati – ha precisato – per trovare una soluzione. Per me non dobbiamo disperdere il valore di fiducia e prossimità dei medici di famiglia soprattutto nelle aree interne. Però dobbiamo provare a costruire una relazione col distretto. E la casa della comunità sarà proprio quel luogo dove ci sarà il legame. Lo studio del medico ha una funzione che deve restare tale. Ma un altro pezzo del monte ore del medico di medicina generale deve essere al di fuori dello studio nelle strutture del distretto”.

Il Ministro ha colto l’occasione per parlare di risorse che non siano solo legate al Pnrr e al Fondo sanitario nazionale. 

In arrivo 625 milioni dalla Commissione Ue per la sanità del Mezzogiorno

Arriveranno anche 625 milioni in più dalla commissione Ue per un piano operativo per la sanità del Mezzogiorno che impiegheremo per medicina di genere, povertà sanitaria e insisterò su screening oncologici al Sud. Le 7 Regioni del Mezzogiorno che sperimentano a vario titolo maggiori difficoltà organizzative dei servizi sanitari. E che, per alcuni livelli essenziali di assistenza, non riescono ad assicurare la piena erogazione delle prestazioni. Specie nei confronti delle fasce di popolazione vulnerabili”.
 
Ci sarà poi – ha detto – un rilancio della formazione del personale sanitario: saranno finanziate 2700 borse di specializzazione aggiuntive per 101 milioni. Ci sarà inoltre un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere per un importo di 80 mln”.
 
In questi anni sono stati fatti passi avanti, ora in farmacia si fanno i vaccini e i tamponi per esempio. Nel modello della sanità di prossimità la farmacia dei servizi è il luogo di primo contatto tra cittadino e Ssn. Abbiamo dato un segnale in questi due anni e ora dobbiamo insistere”, ha detto il Ministro.

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