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Aids e nuove infezioni: obiettivo riduzione morti non raggiunto

Tempo di lettura: 2 minuti

Le risorse investite sono state insufficienti per diminuire il numero di contagi per Aids e nuove infezioni nel 2020

Gli obiettivi globali per il 2020 di riduzione dei morti per Aids e delle nuove infezioni da Hiv sono stati mancati“. Lo scrive il ministro della Salute Speranza nella presentazione della relazione al Parlamento, che si riferisce ai dati 2019. L’obiettivo era di portare a meno di 500.000 i decessi per Aids e a meno di 500.000 le nuove infezioni da HIV.

Poche risorse investite ma la media di contagi in Italia è inferiore a quella europea

I dati aggregati riportati all’Unaids dai paesi mostrano che le risorse investite sono state poche“. Un problema che è emerso anche in questo campo. Risorse insufficienti, insomma. Poi, con l’esplosione della pandemia, il tutto è diventato maggiormente complicato. E alla fine si è arrivati ad avere numeri di contagi di Aids del genere. Servirà uno sforzo maggiore per cercare di rimettersi al passo coi tempi e recuperare il terreno perduto.

Impossibile piegare le curve come era stato previsto dalla Strategia di Fast-Track dell’Unaids”. “In Italia, però, – aggiunge Speranza – l’incidenza delle diagnosi di Aids nel 2018 è stata sotto la media Ue, 2847 (4,7x100mila)”. 

Un dato buono ma che non deve far cullare. Di sicuro la pandemia ha rappresentato un freno, ma il covid non può far dimenticare che esiste anche altro.

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