Per medici e operatori sanitari non in regola con gli obblighi formativi ci sono pene che variano dall’avvertimento alla radiazione
Tre mesi di tempo per medici e operatori sanitari per mettersi in regola con gli obblighi formativi. Poi scatteranno controlli e sanzioni che possono partire dall’avvertimento, fino ad arrivare alla radiazione. È questo il messaggio chiaro di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, nell’intervista rilasciata a Quotidiano Sanità. Si tratta dei pilastri principiali per portare avanti l’attività di ogni professionista sanitario.
“Senza formazione e aggiornamento professionale – si legge nell’articolo – un medico, come qualsiasi altro operatore sanitario, non potrebbe fare bene il suo lavoro. La pandemia ci ha insegnato qualcosa. La formazione e l’aggiornamento rappresentano i primi e più importanti pilastri per l’attività di ogni professionista sanitario. L’evoluzione delle conoscenze sul virus e la ricerca sui suoi meccanismi ci hanno portato a creare in tempi rapidissimi nuove armi. In generale, a migliorare il modo con cui possiamo contrastarlo. La formazione e l’aggiornamento professionale sono il modo migliore per garantire a tutti i pazienti cure di qualità e la migliore assistenza”.
L’assolvimento degli obblighi formativi può rendere la Sanità maggiormente performante
Il termine ultimo per assolvere a questo obbligo è il 31 dicembre, senza proroghe o deroghe. L’idea è quella di poter rendere la Sanità sempre più performante, in linea con le emergenze del momento e pronta a rispondere alle esigenze. Tre mesi, poi si comincerà con i controlli e le sanzioni che spetteranno agli Ordini.
Non solo la formazione, per Sileri è di fondamentale importanza pensare a un riassetto delle cure primarie, specie dopo quanto emerso nel corso della pandemia.
“L’eventuale passaggio dei medici di Medicina Generale alla dipendenza può essere una soluzione utile a garantire una maggior integrazione dei servizi territoriali. Inoltre può supportare il lavoro clinico dei medici, spesso lasciati soli e in balia di mille adempimenti burocratici, attraverso il loro ingresso in team multiprofessionali. Ciò che reputo prioritario è migliorare la formazione del medico di Medicina Generale, garantendo standard omogenei su tutto il territorio nazionale. Ciò potrà essere fatto soltanto fondendo le migliori esperienze dei Corsi regionali con le competenze e il metodo dell’Università. Inoltre, non va dimenticato che oltre alla medicina generale sarà essenziale investire sulle tecnologie e sulla telemedicina. Incentivare la farmacia dei servizi, promuovere operativamente la nuova figura dell’infermiere di comunità e sostenere modelli organizzativi nuovi come le Case della Comunità”.
Ovviamente, per riuscire in questo obiettivo, sarà importante pensare anche a nuovi fondi da mettere a disposizione della Sanità. E su questo tema Sileri è netto nell’affermare che esiste la volontà di aumentare le risorse. Il covid ha squarciato un velo e ha messo in luce tutte le debolezza del sistema.
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