Il software, che potrà essere incorporato a un ecografo, sarebbe in grado di fornire informazioni precise ed in tempo reale
A cura di Antonio Arigliani
A partire dal 2028, potrebbe essere introdotto nelle sale parto un innovativo software basato sull’intelligenza artificiale, integrato in un ecografo, per supportare il processo del parto. Questo sistema avanzato sarà in grado di fornire agli operatori sanitari informazioni precise e in tempo reale sulla posizione della testa del neonato. Attraverso un sistema di segnalazione a ‘semaforo’, il software indicherà se è sicuro proseguire con una discesa naturale, se è necessario l’uso della ventosa o se occorre intervenire con un cesareo d’urgenza.
Il lavoro che ha portato alla realizzazione del software
Lo strumento è stato sviluppato e validato nell’ambito di un lavoro pubblicato in “The European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology” e coordinato dal Professor Tullio Ghi, Ordinario in Ginecologia e Ostetricia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Patologia ostetrica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Il lavoro ha visto anche il supporto tecnico dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Lecce e dei colleghi della Clinica Ostetrica dell’Università di Parma. Lo studio multicentrico è stato realizzato nell’ambito del gruppo internazionale ISLANDS (International Study Group on Labor and Delivery Sonography) fondato dal Professor Ghi e proseguirà con una nuova ricerca prospettica selezionata dal Ministero della Salute tra i progetti di interesse nazionali (PRIN) e finanziata con un fondo di circa 200.000 Euro.
Le parole del Professor Tullio Ghi
“Abbiamo sviluppato un modello di intelligenza artificiale applicato all’ecografia in grado di valutare automaticamente e in una frazione di secondo la posizione della testa fetale durante il parto, con un’accuratezza complessiva eccellente – sottolinea il Professor Ghi. Studi futuri dovranno validare il nostro modello su ampie popolazioni di pazienti prima di introdurlo nella pratica clinica di routine, ma riteniamo che se i risultati saranno positivi il software potrà entrare nella pratica clinica nel giro di 3-4 anni”.
Il percorso del feto nel canale del parto può presentare ostacoli e rischi, tra cui la malposizione, una condizione in cui l’occipite del feto è rivolto verso l’osso sacro invece che verso il pube della madre. Questa situazione è una delle cause più frequenti di rallentamento o arresto nella progressione del parto. Di conseguenza, a seconda della posizione della testa del bebè durante la discesa, potrebbe essere necessario l’utilizzo della ventosa per facilitare l’uscita o, nei casi più complessi, un cesareo d’urgenza per garantire la sicurezza sia della madre che del neonato.
“Valutare come è posizionata la testa può non essere facile, anche per l’operatore esperto – spiega il Professor Ghi. Quando un medico effettua la valutazione con le dita si può incorrere in errori in un caso su cinque, errori che possono ad esempio determinare l’applicazione della ventosa nel punto non corretto della testa con conseguente fallimento dell’estrazione del feto, prolungare il parto e, nei casi peggiori, causare un ritardo nella nascita di un bambino in stato di sofferenza”.
L’utilità pratica dello strumento
L’ecografia è uno strumento fondamentale per i medici nel determinare la posizione della testa del bambino prima di utilizzare la ventosa, ma non tutti gli operatori in sala parto sono sempre in grado di sfruttarla al meglio per ottenere informazioni precise. Il software basato sull’intelligenza artificiale affronta questa difficoltà, analizzando le immagini ecografiche e fornendo risposte automatiche e tempestive. Gli operatori visualizzeranno il ‘verdetto’ sotto forma di semaforo: rosso per indicare che non è opportuno utilizzare la ventosa e che si rende necessario un cesareo d’urgenza, verde se si può procedere con la ventosa, e giallo in caso di situazione incerta.
“Nello studio multicentrico pubblicato il software è validato finora sulla base di 2154 immagini ecografiche provenienti da 16 centri di tutto il mondo. Le prestazioni complessive del modello per la classificazione della posizione della testa fetale sono state eccellenti – conclude il Professor Ghi – con un’accuratezza globale del 94,5% e una sensibilità del 95,6% (capacità di rilevare la malposizione della testa)”.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio che ha portato alla realizz azione del software.
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