Italian Medical News

Sistema a colori e bollettino, la Federazione dei sindacati medici si ribella

Tempo di lettura: 2 minuti

La Federazione dei sindacati non accetta l’idea di variare queste due misure

Mandare in soffitta il sistema delle zone a colori e modificare il bollettino quotidiano. L’obiettivo è mettere in evidenza sintomatici e non vaccinati. Discorsi in divenire, ma i sindacati medici si oppongono poiché, cambiare queste regole non è nient’altro che “un modo per mascherare i deficit gestionali ed organizzativi. Lo scrive in una nota la Federazione dei sindacati medici Cimo-Fesmed, secondo la quale “modificare i dati epidemiologici significa aumentare il rischio Covid“.

Da un po’ di tempo i presidenti delle Regioni spingono col Ministero per rivedere alcuni parametri che hanno caratterizzato la pandemia negli ultimi mesi. Il ministro Speranza ha annunciato un tavolo tecnico per analizzare le richieste ma, allo stesso tempo, ha invocato alla prudenza.

Lo spettro per tutte le Regioni è il colore arancione o rosso“, sottolinea Cimo-Fesmed. “E’ in atto il tentativo, immediatamente smentito dal ministero della Salute, di cambiare le regole. Per mascherare i deficit gestionali ed organizzativi delle aziende. A costo di modificare anche alcuni parametri che sono utili per le valutazioni epidemiologiche e del rischio”.

La Federazione: “Due anni di pandemia sembrano non sufficienti per capire che il sistema va rivisto”

Due anni di pandemia sembrano non essere ancora sufficienti a far comprendere l’importanza di avviare una profonda rivisitazione dell’autonomia differenziata in sanità. Che necessita di indirizzi chiari e uniformi su tutto il territorio nazionale”. “Ecco perché – si legge nella nota. Occorre ridiscutere del regionalismo differenziato ed ecco il motivo per il quale occorre recuperare la centralità del ministero della Salute a tutela dei cittadini italiani. Intanto, sempre a distanza di due anni dall’inizio della pandemia, si bloccano migliaia di interventi chirurgici e la prevenzione secondaria inizia a diventare un’utopia. Le aziende non sono in grado di assicurare equità nelle cure anche a causa di alcune disposizioni regionali che, ancora una volta, ignorano i bisogni di salute dei pazienti non affetti da Covid“.

Come Federazione Cimo-Fesmed non siamo più disposti a vedere ricadere su medici e sanitari queste inefficienze, ad iniziare dall’irresponsabile utilizzo di medici specialisti di altra branca nei reparti Covid, solo per giustificare la presenza di un ‘piantone‘ a guardia dei posti letto. Ci aspettiamo una forte presa di posizione delle associazioni che tutelano i malati, come ci aspettiamo un ‘cambio di rotta’ della politica nazionale in tema di diritto alla salute“.

Potrebbe anche interessare Il Covid rallenta le prestazioni, dr. Spiezia: “Salute, diritto non più rispettato”

Condividi:
italian medical news
ISCRIVITI Subito ALLA NEWSLETTER
non perderti le news!
ISCRIVITI Subito ALLA NEWSLETTER
non perderti le news!