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Ecco la sonda ‘cerca-tumore’: il nuovo strumento della chirurgia

Tempo di lettura: 2 minuti

Si tratta di uno strumento in grado di rilevare i positroni, particelle emesse da radiofarmaci come quelli comunemente utilizzati per eseguire una diagnostica PET

Un team di medici, ricercatori e ricercatrici provenienti dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dalla Sapienza Università di Roma ha portato avanti uno studio clinico sulle sonda ‘cerca-tumore’. Questo innovativo strumento è in grado di individuare i positroni, particelle emesse da radiofarmaci utilizzati nella diagnostica PET. I risultati dello studio hanno dimostrato l’efficacia di questa sonda nella chirurgia dei tumori neuroendocrini gastrointestinali. Il team di ricerca è stato guidato da Emilio Bertani, responsabile della Divisione di Chirurgia dell’apparato digerente e Direttore dell’Unità di Chirurgia dei tumori neuroendocrini presso l’IEO, e da Francesco Ceci, Direttore della Divisione di Medicina Nucleare presso lo IEO.

Il dispositivo, sviluppato congiuntamente da INFN e Sapienza, ha dimostrato di possedere un’eccezionale sensibilità nel rilevare le cellule tumorali marcate con un radiofarmaco specifico per i tumori neuroendocrini. Questa capacità rende la sonda estremamente efficace nel guidare il chirurgo direttamente alla sede della lesione, anche quando questa è microscopica o posizionata in una zona difficile. Lo studio, condotto presso l’IEO tra maggio 2022 e aprile 2023 su 20 pazienti, ha dimostrato che la nuova sonda è in grado di individuare con una sensibilità e specificità del 90% le sedi di malattia. Grazie all’utilizzo di questa sonda, le operazioni chirurgiche, sia tradizionali che con l’ausilio di robot, diventeranno più precise e conservative poiché sarà possibile individuare con grande precisione i tessuti da rimuovere, evitando asportazioni inutili. In sintesi, la procedura prevede l’iniezione di una piccola quantità di radiofarmaco specifico per i tumori neuroendocrini, che si posiziona selettivamente sulle cellule tumorali.

“La chirurgia radioguidata – spiegano Francesco Collamati dell’INFN e Riccardo Faccini di Sapienza Università di Roma – fino ad oggi ha utilizzato le sonde a raggi gamma che non funzionano quando quello che si vuole rivelare è vicino ad organi che assorbono molto radiofarmaco, come per esempio nell’addome. Una sonda come quella da noi ideata, che rivela i positroni anziché i fotoni, permette di rivelare esattamente specifiche forme di tumore in zone del corpo dove sarebbe altrimenti impossibile individuarle. Grazie alla collaborazione con IEO, siamo riusciti a validare per la prima volta la sonda ‘cerca-tumore’ durante interventi chirurgici”.

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sonda 'cerca-tumore'
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