Italian Medical News

“La telemedicina per essere più vicini”: a Chieti l’evento targato IMR

Tempo di lettura: 2 minuti

Incontro all’Ospedale SS. Annunziata: dibattito sul valore della telemedicina

La telemedicina per essere più vicini”. È la postilla dell’evento targato Italian Medical Research, con il contributo non condizionante di CSL Behring – Biotherapies for Life, che si è tenuto Chieti. Evento dal titolo “Vincere insieme, applicando la strategia RemoTE”, condotto dal professore Raffaele Arigliani, pediatra e counsellor, oltre che Responsabile scientifico dell’evento, che ha aperto i lavori di fronte alla numerosa platea che ha affollato l’Ospedale clinicizzato SS. Annunziata. Presenti Fiorenzo Santoleri, Segretario Regionale SIFO, Angelo Lupi, Segretario Generale FedEmo (Federazione associazioni Emofilici) e Presidente A.MA.R.E. Onlus (Associazione Malattie Rare Ematologiche) e Patrizia Di Gregorio, Direttore Servizio di Medicina Trasfusionale Aziendale Ambulatorio Ematologico -Centro AICE n°52 – Centro FCSA n° 301.

In questi anni – così ha iniziato Fiorenzo Santoleri – abbiamo rafforzarto confronto e collaborazione affinchè la terapia sia efficace. Ecco perché diventa di grande importanza l’approccio multidisciplinare di cui si parla da anni. Clinici, farmacisti e pazienti al centro. Per quanto ci riguarda ci siamo sempre messi a disposizione del paziente. Dalla fornitura del farmaco in primis. Incontri come questi dovrebbero avere cadenze fisse, perché si creano percorsi che fanno la differenza”.

Sottolineato anche il ruolo centrale del paziente nell’approccio multidisciplinare

Centro di tutta la discussione il paziente, specie quando si parla di persone con malattie rare e croniche. In circostanze come queste, bisogni e necessità dei pazienti vanno a scontrarsi con le problematiche organizzative delle strutture assistenziali. Farmacisti, clinici, infermieri, e personale d’assistenza sono lo snodo che può facilitare o ostacolare la già complessa vita di chi se ne scopre ammalato. Molti problemi nascono dalla scarsa comunicazione tra i diversi attori, parte di un modello di intervento definito “isola”: chi opera nei servizi procede all’interno della propria “isola” e il paziente deve saltare dall’una all’altra in un percorso, non solo inefficace. Spesso diventa anche costoso e poco produttivo.

La centralità del paziente è garantita anche dalle nuove opportunità date dalla comunicazione digitale e della telemedicina

Le attuali criticità nella compliance terapeutica e nello shift tra farmaci hanno un netto miglioramento lì dove i diversi attori sono capaci di attivare dialoghi secondo un modello d’intervento “a cerchio” (Patient and Familiy Centered Care – PFCC) dove il paziente al centro diventa fruitore attivo e propositivo. Il risultato è un servizio
personalizzato, realizzato in un tempo inferiore, con minor dispendio e maggiore soddisfazione per tutti. Ciò sarà fattibile anche con l’ausilio delle nuove opportunità
offerte dalla comunicazione digitale e dalla telemedicina, come ci insegna il progetto REmoTe (implementazione della Telemedicina nei centri per il trattamento delle malattie Rare e dell’Emofilia).

Il modello PFCC ha dimostrato di essere in grado di ridurre le conflittualità e le disparità di trattamenti, accrescere la compliance terapeutica e ridurre i costi.
Grazie alla ventennale esperienza della IMR (leader in Italia nell’applicazione del modello PFCC e del Counselling Situazionale), la proposta formativa riesce a creare un efficace momento d’incontro tra professionisti e pazienti.

Tre ore intense e interessanti durante le quali sono stati affrontati diversi temi e c’è stato spazio per altre personalità che hanno preso la parola, coinvolgendo professionisti e pazienti presenti.

Potrebbe anche interessare Tutti pazzi per la telemedicina: pazienti e medici soddisfatti e sempre più digitali

Condividi:
ISCRIVITI Subito ALLA NEWSLETTER
non perderti le news!