Un nuovo studio italiano ha illustrato tutti i possibili meccanismi d’azione che consentono all’acido acetilsalicilico di esercitare effetti positivi nel prevenire il tumore del colon
È noto da tempo che l’assunzione quotidiana a lungo termine di piccole dosi di acido acetilsalicilico, comunemente conosciuto come ‘aspirina’, per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, sembra anche diminuire l’incidenza e la mortalità legate al cancro del colon-retto. Tuttavia, non erano ancora stati pienamente compresi tutti i meccanismi attraverso cui questo effetto antitumorale si manifesta. A fare luce sulla questione è lo studio multicentrico ‘Immunoreact 7’, un lavoro che coinvolge 14 gruppi di ricerca italiani, coordinati dal Dott. Marco Scarpa del Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Azienda ospedale Università di Padova.
Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco è comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari. L’estratto originale del lavoro è apparso oggi, lunedì 22 aprile 2024, sulla rivista ‘Cancer’.
Le parole del coordinatore
“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto multicentrico IMMUNOREACT in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”.
Nei campioni di tessuto prelevati da pazienti che assumevano il farmaco, è stata riscontrata una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore presenza di cellule immunitarie all’interno del tumore, rispetto ai campioni prelevati da pazienti non in terapia. Inoltre, le analisi condotte sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio hanno evidenziato che l’esposizione all’acido acetilsalicilico ha portato a un aumento dei livelli della proteina CD80, la quale svolge un ruolo nel modulare la funzione del sistema immunitario. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico avevano livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria.
L’acido acetilsalicilico attiva la risposta immunitaria
“I nostri dati – spiega ancora Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colon-retto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Inoltre, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”.
I risultati mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto.“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colon-retto, dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colo-rettale in dosi adeguate per essere efficace” – conclude Marco Scarpa.
È importante sottolineare che Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce e non con pazienti con stadi avanzati di cancro.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.
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