Individuata una nuova strategia in grado di rendere i tumori del colon-retto sensibili all’immunoterapia. “Un cambio di paradigma significativo” – commentano gli autori
A cura di Davide Pezza
Un gruppo di ricercatori dell’IFOM (Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare), dell’Università di Torino e dell’Università di Milano, in collaborazione con il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, l’Ospedale San Raffaele e l’Istituto di Candiolo IRCCS, ha sviluppato un approccio innovativo per rendere i tumori del colon-retto più reattivi all’immunoterapia. Lo studio, sostenuto dall’European Research Council e dalla Fondazione AIRC, è visionabile nella sulla rivista scientifica Cancer Cell.
Attraverso la combinazione di due farmaci chemioterapici, i ricercatori sono riusciti ad aggirare uno degli ostacoli principali nel trattamento del tumore al colon-retto metastatico: l’elevata resistenza all’immunoterapia, che riguarda oltre il 95% dei pazienti. Questo tipo di tumore, infatti, risulta quasi del tutto invisibile al sistema immunitario, impedendone il riconoscimento e l’attacco. L’utilizzo congiunto di temozolomide e cisplatino ha segnato però il punto di svolta: le cellule tumorali, cercando di difendersi dalla chemioterapia, attivano modificazioni che le rendono visibili e quindi vulnerabili all’attacco del sistema immunitario.
La combinazione di cisplatino e temozolomide è in grado di modificare anche l’ambiente circostante il tumore, il cosiddetto microambiente tumorale, rendendolo più favorevole all’attivazione della risposta immunitaria contro il cancro. I primi diciotto pazienti sono già stati trattati in via sperimentale con risultati incoraggianti al Memorial Sloan Kettering Caner Center di New York. “La scoperta – sottolineano i ricercatori – rappresenta un cambio di paradigma significativo: invece di combattere direttamente i meccanismi di resistenza del tumore, le terapie hanno imparato a sfruttarli‘”.
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