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Vaccini: 1656 medici e odontoiatri sospesi. Infermieri in stato di agitazione

Tempo di lettura: 2 minuti

Alto il numero degli operatori sospesi perchè senza vaccini, aumentano gli Ordini che hanno notificato il provvedimento

Un numero ancora considerevolmente alto. Sono 1656 i medici e odontoiatri iscritti all’Ordine che sono sospesi per il fatto di essere senza vaccino. Inoltre, da registrare, lo stato d’agitazione degli infermieri.

“La sospensione si è dimostrata efficace per indurre alla vaccinazione i medici che non ancora non l’avevano fatto” – spiega Flippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) in un articolo de Il Fatto Quotidiano“per questo è importante che non si interrompa il flusso, e che tutte le Asl comunichino al più presto agli Ordini i nominativi dei medici non ancora vaccinati“.

I medici che hanno deciso di correre ai ripari dopo essere incorsi nella sospensione sono stati 522 su 2178. Una proporzione di quasi uno su quattro. Due in più gli Ordini che hanno notificato almeno una sospensione nella scorsa scorsa settimana.

Gli infermieri aspettano l’indennità promessa da un anno: pronti allo scioperi a inizio del 2022

Il presidente della Fnomceo sottolinea che “il vaccino per un medico ha la doppia valenza di abbattere la catena del contagio e di valore deontologico, motivo per cui vaccinarsi per un medico non è solo un diritto ma un dovere, per proteggere i suoi assistiti e i più fragili. Anche perché il medico deve anche informare e togliere ogni dubbio ai cittadini, soprattutto in vista della terza dose. Tutti i cittadini hanno diritto a scegliere consapevolmente, con l’aiuto del medico. Il vaccino salva la vita e il medico ha il dovere di mettere a disposizione le sue conoscenze e competenze perché ogni cittadino riceva la miglior prevenzione e la miglior assistenza possibili”, chiude Anelli.

Tra gli infermieri, comunica Luigi Pais del comitato centrale della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi), i sospesi sono invece “circa 3.800, quasi lo 0,85% degli iscritti e solo il 75% delle aziende sanitarie ha comunicato i dati. Il problema è che non tutte le Asl lavorano alla stessa velocità. Dato che c’è chi viaggia a velocità spedita e altre che invece antepongono i problemi di organico che nascono con la sospensione degli infermieri”.

Rimanendo in tema di infermieri, il segretario nazionale NurSind, Andrea Bottega, ha parlato di stato di agitazione della categoria se non arriverà l’indennità promessa da un anno, rimarcando la differenza sostanziale nel trattamento tra gli infermieri e i medici per i quali l’indennità è datata gennaio del 2021. La deadline è fissata per l’inizio del prossimo anno. In caso di non rispetto della promessa, gli infermieri sono pronti a scioperare per una o più giornate.

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