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Vaccino anti-Covid utile contro il cancro? Lo studio dell’ISS

Tempo di lettura: 2 minuti

Secondo i ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità quanto emerso nel loro studio sarebbe un risultato di estrema importanza nella prospettiva di un’applicazione contro diversi tipi di malattie oncologiche 

Vaccines, rivista facente parte del gruppo Nature, ha appena pubblicato gli ultimi risultati di uno studio preclinico, sull’applicazione contro la malattia indotta dal virus SARS-Cov-2, di una originale piattaforma vaccinale basata sull’ingegnerizzazione delle vescicole extracellulari sviluppata esclusivamente da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). 

Applicata all’infezione da SARS-CoV-2, i dati mostrano che, utilizzando la proteina N del virus come antigene, questo metodo si è rivelato efficace nel ridurre anche più di 1000 volte i livelli di replicazione del virus nei polmoni di topi di laboratorio, e questo effetto antivirale si è visto persistere anche a distanza di mesi dalla vaccinazione.


“Questo particolare metodo di vaccinazione – spiega Maurizio Federico, coordinatore della ricerca – consiste nell’introdurre la proteina immunogenica di interesse (antigene) all’interno delle vescicole extracellulari naturalmente rilasciate dalle cellule muscolari. Le nanovescicole così prodotte sono in grado di diffondersi in ogni distretto tissutale, inducendo una potente risposta da parte dell’immunità cellulare che riesce ad eliminare selettivamente le cellule che esprimono l’antigene selezionato”.

“Uno degli aspetti più promettenti dimostrati in questi studi riguarda proprio la capacità di questo metodo nell’indurre una forte e soprattutto duratura immunità cellulare in vari tessuti – ha spiegato l’esperto dell’ISS. Tessuti come quello polmonare, che di norma lasciano penetrare con difficoltà le cellule immunitarie presenti nel sistema circolatorio. Questo è un risultato di estrema importanza se valutato anche nella prospettiva di una applicazione contro diversi tipi di malattie oncologiche”.

Sulla base di questi risultati, che promettono significative ricadute anche in oncologia, come spiegato da Federico, sarà ora possibile procedere con i test sull’uomo. Inoltre, studi addizionali in programma stabiliranno la sicurezza della piattaforma vaccinale e della sua tollerabilità.

Fonte.

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ISS
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