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Alla scoperta del glaucoma, l’analisi del Dott. Maurizio Mazzone

Tempo di lettura: 3 minuti

Lo specialista oculista, dirigente medico presso l’azienda ospedaliera ‘San Pio’ di Benevento, ci spiega questa “silenziosa” malattia

In considerazione della ‘Settimana Mondiale sul glaucoma’, da poco terminata, il Dott. oculista Maurizio Mazzone ci offre interessanti informazioni su questa malattia, spesso definita anche come “ladro silenzioso della vista”. Il noto oculista beneventano, parte subito con un’importante considerazione che fa da preambolo all’intero discorso: ”Il glaucoma è un gruppo di patologie, non è una malattia singola. Quando noi parliamo di glaucoma ci riferiamo automaticamente alla patologia che è più diffusa, ovvero il glaucoma cronico semplice, ma in realtà dovremmo parlare dei glaucomi che sono, appunto, un gruppo di patologie. Tra questo gruppo, la patologia più frequente in assoluto, la quale costituisce oltre l’80-85% dei casi, è costituita dal glaucoma cronico semplice che insorge generalmente dopo i 40 anni di età ed è una malattia ad eziologia sconosciuta, cioè la causa non si conosce. Ci sono poi tante altre patologie glaucomatose che costituiscono il restante 15-20%”.

Parliamo dunque di una malattia degenerativa? Inoltre, è corretto dire che uno dei sintomi più diffusi è un aumento patologico della pressione intraoculare?

“Si, assolutamente. Questa patologia porta alla degenerazione delle fibre del nervo ottico. Per quanto riguarda la seconda domanda, si è vero, anche se c’è bisogno di una specificazione: l’aumento patologico è, nelle prime fasi e per molto tempo, asintomatico. In altre parole il paziente ha la pressione alta ma non presenta sintomi”.

“Da noi oculisti il glaucoma viene definito come ‘il ladro silenzioso della vista’ “

A tal proposito, è vero che parliamo di una malattia che si presenta in modo subdolo, ovvero che non dà alcun segno della sua presenza?

“E’ verissimo. Specialmente nella prima fase, che peraltro è lunghissima, il paziente è completamente asintomatico. Infatti, da noi oculisti il glaucoma viene definito come ‘il ladro silenzioso della vista’. Diviene dunque fondamentale la prevenzione, specialmente per quanto riguarda gli over 40 che devono assolutamente effettuare controlli periodici e far misurare periodicamente la pressione intraoculare”.

La pressione intraoculare potrebbe portare alla cecità?

“Si, può portare alla cecità in tempi però molto lunghi, anche se fortunatamente nella nostra popolazione occidentale questo evento è divenuto raro grazie proprio alla prevenzione sempre più diffusa e divulgata dagli oculisti. La cecità, la perdita della vista quindi, è lo stadio finale che può avvenire dopo anni di glaucoma non diagnosticato. In realtà, la malattia si instaura inizialmente dando luogo alla perdita delle fibre nervose del nervo ottico deputate alla visione periferica del campo visivo. Per fortuna però, la visione centrale rimane indenne.
In generale, il glaucoma altro non è che un aumento patologico della pressione intraoculare che andando a premere sulla testa del nervo ottico, dove ci sono i vasi che irrorano il nervo ottico, crea una ischemia subdola, cronica, la quale porta ad una degenerazione delle fibre nervose che costituiscono il nervo ottico stesso. La perdita di queste fibre corrisponde alla perdita del campo visivo”.

Considerazioni finali tra ereditarietà e importanza della prevenzione

Un’ultima domanda. La malattia è anche ereditaria?

L’ereditarietà non è spiccata, però esiste. Può capitare infatti che il paziente abbia il padre o la madre affetto da glaucoma. Purtroppo, ancora oggi, è difficile avere questo dato poiché è abbastanza improbabile che un paziente di oltre 40 anni riveli che uno dei suoi due genitori abbia avuto questa patologia. Questo perché 30-40 anni fa cominciava la prevenzione di questa malattia e gran parte della popolazione non praticava visite oculistiche di routine. Risulta difficile dunque avere una risposta attendibile. Probabilmente, fra qualche anno avremo qualche risposta in più in merito”.

La ringrazio Dottore. Vorrebbe aggiungere altro?

“Si, vorrei ribadire l’importanza della prevenzione del glaucoma, assolutamente fondamentale. Infatti, le terapie attuali che sono prevalentemente attuate con il collirio, garantiscono una prevenzione efficace contro la perdita della vista. Inoltre, se la diagnosi viene eseguita nei tempi giusti, anche la perdita del campo visito è tale da non inficiare la vita quotidiana del paziente. Questo è molto importante. Invito dunque sempre alla prevenzione, poiché sottoporsi periodicamente ad una visita permette di evitare l’eventuale avanzamento della malattia”.

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