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Salute mentale, il Ministero presenta le nuove linee d’indirizzo

Tempo di lettura: 2 minuti

Trasmesso alle Regioni il documento che delinea il percorso per il potenziamento dei Dipartimenti di Salute mentale. Ma la Sip – Società Italiana di Psichiatria – esprime qualche perplessità

Il Ministero della Salute ha elaborato le nuove linee d’indirizzo per il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale. Il Testo (che trovate integralmente qui) è stato trasmesso alle Regioni che dovranno seguire una serie di obiettivi in merito. Tra i principali, vi è il superamento della contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale. Parimenti importante la previsione di percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle REMS

Inoltre, molta attenzione per il reinserimento sociale dei pazienti con disturbi psichiatrici autori di reato. Non mancano ulteriori indicazioni relative all’effettiva attuazione degli obiettivi di presa in carico e di lavoro in rete per i disturbi dell’adulto, dell’infanzia e dell’adolescenza. Quest’ultimi previsti anche dal Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale.

Il documento prevede un finanziamento di 60 milioni di euro e dovrà essere approvato in Conferenza Stato-Regioni. Le attività dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2022 e le Regioni sono tenute a trasmettere, entro il 31 gennaio 2023,  una relazione sui risultati raggiunti compilando tutti i campi della scheda di rendicontazione allegata alle linee di indirizzo. 

Le parole di Massimo Di Giannantonio, Presidente Sip

La Società Italiana di Psichiatria (Sip) esprime però qualche perplessità in merito al nuovo documento. In una nota Massimo Di Giannantonio, Presidente Sip dichiara come “il documento attuale, come già sottolineato in una lettera al ministro Speranza dello scorso 11 Marzo, è carente, lacunoso e inefficace. E’ totalmente sbagliato creare un sistema parallelo di cure anziché rafforzare i Servizi di Salute Mentale pubblici già esistenti. Moltiplicare inutilmente strutture territoriali per gestire la cronicità, la fragilità e la disabilità, settori centrali di intervento dei Dipartimenti di Salute Mentale, sarebbe un grave errore e un sostanziale danno per i cittadini italiani. Chiediamo pertanto – conclude Giannantonio – un tempestivo intervento per definire un documento comprensivo di tutti gli ambiti dell’assistenza territoriale sulla base di principi di qualità ed efficacia”.

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