Nel corso del congresso è emerso un dato preoccupante: 400mila interventi di chirurgia in meno a causa del Covid
Recupero delle attività chirurgiche e reperimento di professionisti. Sono emersi questi due aspetti nel corso del 123° congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia che si è tenuto nei giorni scorsi a Catania. Radunati oltre mille professionisti e tutti concordi. L’incontro è arrivato nel momento nel quale il Sistema Sanitario Nazionale si trova ad affrontare l’impatto del Covid sulle attività chirurgiche.
“Abbiamo avuto un anno e mezzo molto difficile – ha dichiarato Francesco Basile, presidente della SIC e Direttore di Clinica chirurgica del Policlinico di Catania. Soprattutto nel primo periodo con oltre 400mila interventi saltati per l’attività ridotta negli ospedali a causa del Covid. Adesso abbiamo ripreso a svolgere la normale attività, ma le liste di attesa si sono allungate. Abbiamo bisogno di trovare delle soluzioni per poter garantire in tempi brevi l’intervento chirurgico ad ogni paziente”.
La massiccia campagna vaccinale messa in atto, però, ha consentito di riprendere la normale attività di sala operatoria. Questo aspetto, secondo Basile, va a toccare un altro campo. E riguarda il lavoro sul campo e, quindi, della reperibilità di figure che in questo momento non sono sufficienti.
“Ora serve uno sforzo da parte delle istituzioni – conclude Basile – per reperire e formare nuovi professionisti. Anche in chirurgia mancano figure specializzate e dunque abbiamo il dovere di prepararle adeguatamente e mettere a disposizione nuovi chirurghi il più velocemente possibile per poter sopperire ai ritardi accumulati“.
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