Grazie a quest’innovativo esame del sangue la diagnosi della patologia risulta molto meno invasiva e più economica rispetto ai metodi tradizionali
A cura di Antonio Arigliani
Un test del sangue basato su un nuovo marcatore dell’Alzheimer è in grado di rilevare la terribile patologia. L’innovativo esame è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh in collaborazione con esperti dell’Università di Göteborg e dell’Università di Brescia. I risultati mostrano che il nuovo bio-marcatore, basato su un anticorpo (che si lega in modo specifico alla proteina tau, prodotta nel cervello) è di gran lunga più utile e rapido rispetto agli attuali test in nella rilevazione della neuro-degenerazione legata all’Alzheimer. I risultati sono inoltre pubblicati sulla nota rivista ‘Brain’.
Una tecnica che può segnare una svolta nella diagnosi della malattia
Si tratta di un’importante passo in avanti nella diagnostica dell’Alzheimer. Attualmente, infatti, la diagnosi tradizionale richiede una scansione cerebrale o l’analisi del liquido cerebro-spinale. Questi test però “sono costosi e molti pazienti non vi hanno accesso” – come dichiarato da Thomas Karikari, autore senior del lavoro. Nasce da qui la necessitò di sviluppare test poco invasivi e più economici. Inoltre, gli attuali metodi diagnostici possono rilevare anomalie di Tau presente nel plasma, ma hanno difficoltà a rilevare marcatori specifici del cervello, ovvero quei marcatori non influenzati dalle proteine Tau prodotte da cellule non cerebrali.
Da questi problemi nasce la voglia d’innovazione del team di ricerca. Gli esperti in questione hanno infatti sviluppato una tecnica per rilevare selettivamente la ‘Tau derivata dal cervello’ (BD-Tau): un anticorpo speciale che si lega alla proteina rendendola facilmente rilevabile nel sangue. Successivamente i ricercatori hanno convalidato i loro test su oltre 600 campioni di pazienti. I test hanno mostrato che i livelli di BD-Tau rilevati corrispondevano ai livelli di Tau nel liquido cerebrale spinale. Inoltre permettevano di distinguere in modo affidabile l’Alzheimer da altre malattie neuro-degenerative. Ora, gli scienziati sperano che introdurre test di questo tipo possa aiutare ad individuare, magari precocemente, coloro che soffrono della terribile malattia. Ma sperano anche di iscrivere in studi clinici quei pazienti appartenenti a gruppi di popolazione finora escluse dalla ricerca.
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