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Geriatri: “Un anziano su tre è vittima di abusi”

Tempo di lettura: 2 minuti

In occasione della Giornata mondiale contro gli abusi, la Società italiana di gerontologia e geriatria promuove una campagna di sensibilizzazione sull’importanza della gentilezza per prevenire gli abusi sugli anziani

Un anziano su tre è vittima di abusi. Negligenza, angherie, maltrattamenti fisici e psicologici sono riferiti dal 10% degli anziani fragili. Una stima che aumenta fino al 34% quando gli episodi di abusi sono riferiti da chi li assiste, per arrivare a circa due terzi nelle Rsa e nelle case di riposo. Tra le mura domestiche le situazioni di abuso sono poco rilevabili, ma nella maggior parte dei casi avvengono purtroppo per mano di caregiver e di famigliari. 

In questo scenario la Società italiana di gerontlogia e geriatria (Sigg), in occasione della Giornata mondiale contro gli abusi (che ricorre oggi 15 giugno), promuove quest’anno una campagna di sensibilizzazione sull’importanza della gentilezza per prevenire gli abusi sugli anziani. L’iniziativa prevede un evento formativo online, destinato a cittadini e operatori sanitari e sociali, in cui saranno presentati qualsiasi forma artistica, foto, video e narrativa. Previsto anche il lancio di due studi nazionali nelle Rsa per valutare il burnout del personale, i comportamenti potenzialmente inadeguati verso gli anziani e i modelli di segnalazione di sospette situazioni di maltrattamento. 

L’importanza di mostrare emozioni positive

“Oggi in Italia le persone che prestano assistenza agli anziani sono oltre 7 milioni, spiega Andrea Ungar, presidente SiggPer il 30% si tratta di famigliari con impegno gravoso che pesa come vero e proprio secondo lavoro, con più di 14 ore settimanali dedicate alla cura dei propri cari. Chi ne ha la disponibilità economica ricorre al privato come una spesa che in maggior parte grava direttamente sulle famiglie con una media annua di più di 10.000 euro per oltre il 20% dei nuclei famigliari. Il semplice atto di essere gentili con le persone anziane – prosegue Ungar – deve essere considerato parte del servizio di cura. La neuroscienza indica che vedere qualcuno mostrare emozioni positive attiva automaticamente le stesse aree del cervello”.

Come rilevato dalla Sigg, sulle persone anziane la gentilezza può avere un forte impatto anche terapeutico. Attivando la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità che allontana lo stress, la gentilezza contribuisce a proteggere la memoria, aiuta a combattere la depressione e contribuisce al calo della pressione sanguigna. 

                              
Fonte: Sito Ufficiale Sigg.

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