L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato il rimborso di Opzelura, una crema a base di ruxolitinib indicata per la vitiligine non segmentale con interessamento del viso nei pazienti dai 12 anni in su
L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di Opzelura (ruxolitinib) crema 15mg/g, il primo e unico trattamento specifico per la vitiligine non segmentale che coinvolge il viso. Parliamo della forma di vitiligine più comune. Il nuovo trattamento è destinato a adulti e adolescenti dai 12 anni in su. Incyte, l’azienda biofarmaceutica globale che ha sviluppato il prodotto, ha annunciato la notizia in un comunicato, specificando che il medicinale è soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare periodicamente, ed è disponibile al pubblico tramite prescrizione di centri ospedalieri o specialisti dermatologi.
La vitiligine, caratterizzata dalle sue evidenti macchie bianche, è spesso poco conosciuta e ridotta a un semplice problema estetico, ma in realtà è una malattia cronica autoimmune che colpisce tra lo 0,5% e il 2% della popolazione mondiale, con un impatto significativo dal punto di vista sociale, psicologico ed emotivo. Opzelura è il primo e unico farmaco che interviene sul meccanismo sottostante alla malattia, permettendo la repigmentazione della pelle.
“Cambierà la prospettiva di migliaia di pazienti”
“Finalmente le persone affette da vitiligine avranno una possibilità di scelta – afferma Ugo Viora, Presidente Anap Onlus, Associazione nazionale Gli Amici per la Pelle. Fino a oggi – prosegue – la mancanza di trattamenti efficaci per questa patologia è stato uno degli aspetti più impattanti sulla sfera psicologica dei pazienti: non avere una prospettiva di cura e assistere al progressivo fallimento degli approcci sperimentati porta i pazienti a vivere un senso di frustrazione e sconfitta. Non a caso, ansia e depressione risultano rispettivamente il 72% e il 32% più diffuse nelle persone affette da vitiligine rispetto al resto della popolazione. L’arrivo di un primo trattamento specifico per la vitiligine cambierà la prospettiva di migliaia di pazienti e dei loro familiari“.
Ruxolitinib fa parte di una classe di inibitori della Janus chinasi, noti anche come Jak inibitori. Già utilizzati con successo in oncologia e in diverse malattie dermatologiche, rappresentano un’importante novità rispetto ai rimedi usati fino ad oggi per la vitiligine perché agiscono in modo specifico sul meccanismo patogenetico alla base della malattia, consentendo di avviare il processo di repigmentazione.
Le parole del Presidente Sidemast
“I dati a sostegno mostrano che ruxolitinib ha il potenziale di fare la differenza nella vita delle persone che vivono con questa condizione – spiega Giuseppe Argenziano, presidente della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast). I risultati degli studi clinici di fase 3 (True-V1 e True-V2) hanno infatti dimostrato l’efficacia del farmaco nel portare un significativo miglioramento della repigmentazione delle lesioni sia del viso che del corpo negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età. I trattamenti impiegati sino a oggi – ricorda – erano corticosteroidi o inibitori della calcineurina topici, che tuttavia non producono risultati soddisfacenti e presentano limitazioni per eventi avversi. L’arrivo di ruxolitinib rivoluziona completamente lo scenario, offrendo ai pazienti un beneficio clinico importante e duraturo, con un impatto positivo sulla qualità di vita“.
Fonte: Adnkronos
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