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Bambini e adolescenti positivi: ecco il decalogo della SIP

Tempo di lettura: 2 minuti

Dieci consigli della SIP su come gestire due categorie che sono al centro del problema in questi giorni

Il numero di positivi, in aumento, tra bambini e adolescenti ha fatto aumentare la preoccupazione. E allora, diventa utile leggere il decalogo per la corretta gestione delle due categorie. Specie quando queste entrano a contatto col virus e sono costretti a stare dentro casa. Un decalogo emerso dal Tavolo tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni della Società italiana di Pediatria ha sintetizzato in un decalogo le corrette modalità di gestione del bambino e dell’adolescente Covid positivo a casa.  

Nei casi asintomatici di infezione da SARS-CoV-2 non è indicata alcuna terapia. E nella maggioranza dei casi in età pediatrica e adolescenziale è raccomandata la sola terapia sintomatica con paracetamolo. Se il bambino non è disidratato, con ibuprofene.

In caso di sintomi respiratori che richiedono terapia inalatoria con broncodilatatori e/o cortisonici, è da preferire il distanziatore all’apparecchio per aerosolterapia per ridurre la diffusione di particelle virali nell’aria.

Importante seguire questi consigli per evitare allarmismi in un caso, oppure di prendere sotto gamba il problema nell’altro

In caso di diarrea o vomito, si deve assicurare una corretta idratazione con soluzioni reidratanti orali. Non è dimostrata l’utilità della somministrazione di specifici preparati vitaminici. 

Non è indicata la terapia antibiotica se non in presenza di una verosimile complicanza batterica. In particolare, non è indicato l’uso a scopo terapeutico dell’azitromicina.

Evitare di portare in Pronto Soccorso pazienti pediatrici con sintomi lievi suggestivi di Covid o senza sintomi per il solo fatto di aver avuto contatti con positivi. Invece, in presenza di difficoltà respiratoria, dolore toracico persistente, cianosi, alterazione dello stato di coscienza e oliguria (diminuzione dell’escrezione di urina) velocizzare l’accesso al Pronto Soccorso.

Il ricovero è raccomandato in caso di malattia da moderata a grave, nel lattante febbrile di età inferiore ai 3 mesi. E in caso di difficoltà di gestione del bambino da parte della famiglia.  

L’esecuzione di esami radiologici (radiografia, ecografia o TC) si deve considerare solo nei bambini e negli adolescenti con sintomi moderati-gravi.

Solo nei bambini ricoverati con condizioni cliniche moderate-gravi, con polmonite e progressione nel deterioramento della funzionalità respiratoria, sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) o condizioni cliniche che rientrano nella diagnosi della MIS-C, alla terapia di supporto si deve considerare l’aggiunta di una terapia immunomodulante (con corticosteroidi e immunoglobuline), farmaci biologici e di una profilassi antitrombotica con eparina.

Quarantena e tracciamento dei contatti stretti con la loro sorveglianza sono fondamentali per interrompere la catena di trasmissione del virus.

La vaccinazione contro il Covid è raccomandata in tutti i bambini e gli adolescenti a partire dai 5 anni di età. Negli adolescenti dai 12 anni di età, oltre al ciclo vaccinale primario con due dosi, è raccomandata una dose di richiamo a distanza di 4 mesi dalla 2° dose.

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