Preoccupa l’aumento dell’uso di psicofarmaci tra i giovani. Il fenomeno di dipendenza è in costante crescita tanto che riguarderebbe un adolescente su dieci
Preoccupa l’uso di psicofarmaci a scopo ‘ricreativo’ tra gli adolescenti. Il nuovo fenomeno di dipendenza è in costante crescita e riguarderebbe un giovane su 10. Ma soprattutto, il fenomeno, sta dilagando tra gli adolescenti già a partire dai 13-14 anni, grazie anche alla facilità di reperimento. L’allarme emerge dal XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-psico-farmacologia (Sinpf) apertosi a Milano e Venezia e in corso fino a venerdì 27 gennaio.
“Gli psicofarmaci, insieme a un percorso terapeutico a 360°, sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei più giovani – ha affermato Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf. Se però, queste cure vengono usate con modalità e intenzioni diverse non aiutano. Ma, soprattutto, possono avere ripercussioni negative” – ha spiegato l’esperto.
Nascono da queste preoccupazioni le necessità di avviare campagne di sensibilizzazione sul fenomeno. Campagne che sottolineino i rischi associati alla possibile dipendenza da abuso di psicofarmaci, ancor più grave se fuori controllo medico. Durante questo primo giorno di congresso, gli esperti hanno anche evidenziato l’importanza di azioni educazionali che favoriscano il contrasto anche con il coinvolgimento della scuola e della classe medica.
Lo studio del Cnr
In ogni caso, il fenomeno è in costante crescita, tra il 15 e il 20% negli ultimi 5 anni. Uno dei fattori dell’imponente crescita sarebbe la facilità di reperimento degli psicofarmaci. Secondo uno studio del Cnr, infatti, questi farmaci sono troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente su internet (28%) e recuperati per strada (22%), sfuggendo al controllo di adulti e medici. È dunque in questi modi che aumenta la dipendenza tra i più giovani, spesso associata anche agli effetti collaterali di altre sostanze psicoattive come tabacco, energy drink, benzodiazepine e stupefacenti.
La tipologia di psicofarmaci maggiormente utilizzata nel corso dell’ultimo anno, secondo i dati del Cnr, è quella dei farmaci per dormire (5%). Seguono quelli per l’umore e le diete (1,7% per entrambe le tipologie) e quelli per l’attenzione (1,2%). Le studentesse utilizzano in percentuale maggiore tutte le tipologie di psicofarmaci analizzate. Inoltre, il 18% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e quasi il 10% degli studenti è un “poliutilizzatore”, abusando di almeno due sostanze negli ultimi 12 mesi.
Potrebbe interessare anche Long Covid, studio scopre biomarcatori predittivi negli adolescenti