Uno studio condotto da ricercatori dell’Augusta University (Usa) ha fatto luce sul notevole impatto che può avere lo stress cronico fino a causare forme di depressione
Lo stress cronico può avere un impatto sul comportamento. Un impatto che può portare a problemi di depressione e ridotto interesse verso cose che prima si ritenevano gradevoli. La conferma arriva da uno studio, pubblicato su ‘Molecolar Psychiatry’, e sviluppato da un team dell’Augusta University (Usa). Il gruppo di ricercatori ha analizzato, nello specifico, un gruppo di neuroni dell’ipotalamo, che diventa iperattivo dopo l’esposizione cronica allo stress, con aspetti compatibili con uno stato depressivo. La ricerca è stata condotta su animali di laboratorio.
L’ipotalamo svolge funzioni chiave nel rilasciare ormoni e regolatori di fame, sete, umore e sonno. Il team ha analizzato, in particolare, la risposta a dieci giorni di stress cronico di una popolazione di neuroni: la proopiomelanocortina (POMC). Dai risultati è emerso che lo stress ha aumentato l’attività dei neuroni POMC sia negli animali da laboratorio maschi che nelle femmine. Succedeva che, quando il gruppo di neuroni veniva attivato in modo diretto, invece che attraverso lo stress, gli animali non mostravano capacità di sentire piacere. A ciò si accompagnava inoltre un’alterazione del comportamento paragonabile a una forma di depressione.
Al contrario, quando i ricercatori inibivano l’attività di questi neuroni, si riduceva questo comportamento legato allo stress. I risultati indicano, quindi, che i neuroni POMC sono “sia necessari che sufficienti” (come si legge nell’estratto dello studio) ad aumentare la suscettibilità allo stress. Ma soprattutto una loro stimolazione porta a cambiamenti comportamentali associati alla depressione. Si tratta dunque di una scoperta che, se confermata in studi futuri, potrebbe davvero far luce su un sospetto già da tempo presente: il legame tra stress e depressione.
Clicca qui per leggere l’estratto originale dello studio.
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